Il gruppo di ricerca risulta composto sia da medici che da biologi e mostra competenze differenziate utili per la completa caratterizzazione, in condizioni normali e patologiche, della proteina PKI55, da noi recentemente identificata come nuovo inibitore della PKC (Selvatici, 2003). Le diverse competenze contribuiranno allo studio dei meccanismi genetici, molecolari e cellulari del ruolo della PKI55 e di peptidi sintetici da essa derivati: a) in patologie caratterizzate da deregolata attivazione della PKC, come ad esempio l’ischemia cerebrale; b) in modelli animali in vivo, per studiare il loro potenziale ruolo antinfiammatorio. Esperimenti preliminari in vitro dimostrano che PKI55 e peptidi non sono tossici. L’uso di piccoli peptidi, in sostituzione dell’intera proteina, ha vantaggi pratici, relativi a sintesi e conservazione, e di sicurezza, relativi a tossicità e aspecificità. Infatti, numerosi sono gli inibitori della PKC studiati, tuttavia la bassa selettività e l’alta tossicità ne hanno finora impedito l’utilizzo clinico. Riteniamo che le metodiche sperimentali e gli strumenti a disposizione consentiranno di estendere le conoscenze su PKI55 e peptidi e a contribuire alla formazione degli specializzandi.
Studio molecolare e cellulare dell'inibitore PKI55 in condizioni normali e patologiche
SELVATICI, Rita
2008
Abstract
Il gruppo di ricerca risulta composto sia da medici che da biologi e mostra competenze differenziate utili per la completa caratterizzazione, in condizioni normali e patologiche, della proteina PKI55, da noi recentemente identificata come nuovo inibitore della PKC (Selvatici, 2003). Le diverse competenze contribuiranno allo studio dei meccanismi genetici, molecolari e cellulari del ruolo della PKI55 e di peptidi sintetici da essa derivati: a) in patologie caratterizzate da deregolata attivazione della PKC, come ad esempio l’ischemia cerebrale; b) in modelli animali in vivo, per studiare il loro potenziale ruolo antinfiammatorio. Esperimenti preliminari in vitro dimostrano che PKI55 e peptidi non sono tossici. L’uso di piccoli peptidi, in sostituzione dell’intera proteina, ha vantaggi pratici, relativi a sintesi e conservazione, e di sicurezza, relativi a tossicità e aspecificità. Infatti, numerosi sono gli inibitori della PKC studiati, tuttavia la bassa selettività e l’alta tossicità ne hanno finora impedito l’utilizzo clinico. Riteniamo che le metodiche sperimentali e gli strumenti a disposizione consentiranno di estendere le conoscenze su PKI55 e peptidi e a contribuire alla formazione degli specializzandi.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.