Negli studi a lui dedicati Verdi viene spesso considerato l’artefice principale dei drammi poetici divenuti sue opere. Molta documentazione, in effetti, comprova i tanti e incisivi suoi interventi sul lavoro dei poeti coi quali collaborò. Dalle medesime testimonianze si possono però anche desumere elementi che consentono di ricostruire, di quella sua prassi creativa, un’immagine ben più articolata e dettagliata di quanto non contempli il cliché interpretativo corrente. Il saggio mira dunque a un obiettivo: illustrare come Verdi esercitasse proprie responsabilità sulla fattura dei libretti in maniere differenziate e distinguibili, a seconda delle epoche, delle persone coinvolte e delle condizioni teatrali date. Allo scopo risulta utile rileggere i dati di fatto storici lungo due distinti percorsi (che costituiscono altrettante sezioni dello studio). Il primo segue le tappe canoniche del processo di confezionamento dei libretti d’epoca – scelta del soggetto, scaletta delle situazioni drammatiche, loro ideazione formale come “numeri” musicali, stesura in versi, limature ultime – ed evidenzia puntualmente come e quanto, nelle diverse opere, Verdi intervenisse in una, varie o anche nessuna di queste fasi. La seconda ricostruzione esamina invece nei rispettivi contesti produttivi (come noto assai mutati nell’arco della lunga carriera del musicista, anche per suo determinante influsso) le ben diverse relazioni a due che Verdi intrecciò coi suoi poeti, da ciascuna delle quali sortirono effetti peculiari sulle modalità di creazione dei libretti stessi.
Verdi e i suoi libretti: una messa a fuoco
ROCCATAGLIATI, Alessandro
2012
Abstract
Negli studi a lui dedicati Verdi viene spesso considerato l’artefice principale dei drammi poetici divenuti sue opere. Molta documentazione, in effetti, comprova i tanti e incisivi suoi interventi sul lavoro dei poeti coi quali collaborò. Dalle medesime testimonianze si possono però anche desumere elementi che consentono di ricostruire, di quella sua prassi creativa, un’immagine ben più articolata e dettagliata di quanto non contempli il cliché interpretativo corrente. Il saggio mira dunque a un obiettivo: illustrare come Verdi esercitasse proprie responsabilità sulla fattura dei libretti in maniere differenziate e distinguibili, a seconda delle epoche, delle persone coinvolte e delle condizioni teatrali date. Allo scopo risulta utile rileggere i dati di fatto storici lungo due distinti percorsi (che costituiscono altrettante sezioni dello studio). Il primo segue le tappe canoniche del processo di confezionamento dei libretti d’epoca – scelta del soggetto, scaletta delle situazioni drammatiche, loro ideazione formale come “numeri” musicali, stesura in versi, limature ultime – ed evidenzia puntualmente come e quanto, nelle diverse opere, Verdi intervenisse in una, varie o anche nessuna di queste fasi. La seconda ricostruzione esamina invece nei rispettivi contesti produttivi (come noto assai mutati nell’arco della lunga carriera del musicista, anche per suo determinante influsso) le ben diverse relazioni a due che Verdi intrecciò coi suoi poeti, da ciascuna delle quali sortirono effetti peculiari sulle modalità di creazione dei libretti stessi.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.