L'Ayurveda, medicina tradizionale indiana, è oggi riconosciuta dall'Unione Europea e dalla maggior parte degli Stati membri tra le medicine non convenzionali, e annovera più di 7000 piante utilizzate a scopo terapeutico. Gli effetti benefici sulla salute dell'uomo delle spesso complesse formulazioni Ayurvediche sono ampiamente descritti nelle fonti bibliografiche etnobotaniche, ma le basi biologiche comprovanti la loro efficacia restano a tutt'oggi ancora scarsamente indagate, o indagate con qualità divulgativa non indicizzata. Questa scarsità di nozioni, spesso associata ad una frammentarietà culturale delle ricerche, fa sì che diverse piante appartenenti alla cultura fitoterapica Ayurvedica siano presenti sul circuito commerciale italiano ed europeo dei food supplements, ma in assenza di una precisa definizione normativa. Accade così che droghe vegetali utilizzate dalla medicina Ayurvedica, formulate in prodotti preparati secondo le indicazioni della Farmacopea Ayurvedica Indiana, non siano citate da rapporti delle commissioni dedicate dell'EMEA (EMEA - Committee on Herbal Medicinal Products (HMPC), siano assenti nelle liste delle droghe ammesse/non ammesse del ministero italiano della Salute, ma tuttavia commercializzate. Su questa base di partenza, che fotografa una sostanziale limitazione di premesse legate i) alla conoscenza fitochimica delle fonti botaniche proprie dell'Ayurveda come pratica fitoterapica e ii) al loro controllo di qualità, iii) all'inquadramento funzionale di efficacia e sicurezza delle droghe e dei loro derivati che si riflette nella mancanza di riconoscimenti istituzionali che ne sanciscano il ruolo sociale e sanitario, poggiano i presupposti di questo progetto, e cioè la scelta delle piante oggetto dello studio e la progettualità della ricerca. Le risorse vegetali scelte saranno considerate per quelle parti che la tradizione fitoterapica Ayurvedica vuole che siano importanti dal punto di vista fitoterapico (droghe) e, nello specifico, sono: Hemidesmus indicus R.Br. (Ranunculaceae; radici), Azadirachta indica A. (Meliaceae; foglie), Boerhavia diffusa L. (Nictaginaceae; radici), Convolvulus pluricaulis Choisy (Convolvulaceae; pianta intera), Curculigo orchioides Gaertn. (Amarillidaceae; radici tuberizzate). Lo sviluppo dell'intera progettualità convergerà sulle competenze delle U.O. di Ferrara, Parma e Cosenza. In generale, le droghe saranno indagate soprattutto rispetto alla loro preparazione in decotto, come indicato tradizionalmente dalla farmacopea e medicina Ayurvedica. La caratterizzazione fitochimica seguirà una strategia bioassay-guided per individuare, in modo sempre più selettivo, quelle categorie di composti bioattivi sui processi di omeostasi e, più in generale, su saggi biologici ad ampio spettro correlabili a svariati disturbi del benessere o a patologie anche gravi (es. diabete, morbo di Alzheimer). Ulteriore obiettivo del progetto sarà l'isolamento di molecole da sottoporre a modificazioni funzionali per ottenere nuovi derivati di interesse biologico e/o salutistico, attraverso la emisintesi o sintesi chimica totale e biotrasformazione. Nello specifico, le U.R. di Ferrara, Parma, Cosenza si occuperanno in modo cooperativo e coordinato del frazionamento del fitocomplesso, dell'isolamento e caratterizzazione strutturale di molecole a partire da differenti approcci separativi: estrazioni selettive con solventi mediante ultrasuoni, soxhlet, fluidi supercritici-SFE, ecc., seguiti o accoppiati a tecniche separative cromatografiche preparative. L'aspetto analitico affiancherà il target estrattivo con sistemi cromatografici, in singolo ed accoppiati (HPTLC-MS, HPLC-DAD-ELSD, HPLC-MS, GC-MS) associati a valutazioni NMR. I fitocomplessi purificati, naturali e costruiti ad hoc a partire da composti puri, e molecole isolate o modificate per via chimica e/o biotrasformativa verranno valutati per la loro capacità di interagire con un ampio spettro di sistemi biologici, come sistemi redox (in vitro e strumentali), sistemi legati al fenomeno infiammatorio (inibizione della produzione del NO), antitumorale (attività antiproliferativa ed eritrodifferenziante, impiegando diverse linee cellulari tumorali), citotossicità ed interazione con l'attività enzimatica correlata a patologie come Alzheimer, diabete e ipercolesterolemie (acetil- e butirril-colinesterasi, l'alfa-amilasi e l'alfa-glucosidasi, lipasi), sistemi di interferenza con il processo di traduzione dell'informazione genetica (interazione NF-kB-DNA), genotossicità e mutagenicità. Nella realizzazione dell'intero progetto, fondamentale sarà l'impiego di una banca dati condivisa tra le diverse U.R., che servirà da strumento guida alla realizzazione degli step e dei fini da perseguire, attraverso un costante raffronto dei risultati ottenuti e di una correlazione su base statistica multivariata. La realizzazione di un sito web dedicato costituirà lo strumento principale di monitoraggio e divulgazione dei risultati ottenuti.

Caratterizzazione fitochimica (fingerprinting) e profilo di bioattività (qualità, sicurezza ed efficacia) di droghe vegetali Ayurvediche presenti nel mercato erboristico. Sviluppo di formulazioni innovative (fitocomplessi artificiali) e produzione di composti bioattivi da sintesi chimica e/o biotrasformazione di fitocomplessi, frazioni e composti isolati da estratti di droghe ayurvediche

SACCHETTI, Gianni
2011

Abstract

L'Ayurveda, medicina tradizionale indiana, è oggi riconosciuta dall'Unione Europea e dalla maggior parte degli Stati membri tra le medicine non convenzionali, e annovera più di 7000 piante utilizzate a scopo terapeutico. Gli effetti benefici sulla salute dell'uomo delle spesso complesse formulazioni Ayurvediche sono ampiamente descritti nelle fonti bibliografiche etnobotaniche, ma le basi biologiche comprovanti la loro efficacia restano a tutt'oggi ancora scarsamente indagate, o indagate con qualità divulgativa non indicizzata. Questa scarsità di nozioni, spesso associata ad una frammentarietà culturale delle ricerche, fa sì che diverse piante appartenenti alla cultura fitoterapica Ayurvedica siano presenti sul circuito commerciale italiano ed europeo dei food supplements, ma in assenza di una precisa definizione normativa. Accade così che droghe vegetali utilizzate dalla medicina Ayurvedica, formulate in prodotti preparati secondo le indicazioni della Farmacopea Ayurvedica Indiana, non siano citate da rapporti delle commissioni dedicate dell'EMEA (EMEA - Committee on Herbal Medicinal Products (HMPC), siano assenti nelle liste delle droghe ammesse/non ammesse del ministero italiano della Salute, ma tuttavia commercializzate. Su questa base di partenza, che fotografa una sostanziale limitazione di premesse legate i) alla conoscenza fitochimica delle fonti botaniche proprie dell'Ayurveda come pratica fitoterapica e ii) al loro controllo di qualità, iii) all'inquadramento funzionale di efficacia e sicurezza delle droghe e dei loro derivati che si riflette nella mancanza di riconoscimenti istituzionali che ne sanciscano il ruolo sociale e sanitario, poggiano i presupposti di questo progetto, e cioè la scelta delle piante oggetto dello studio e la progettualità della ricerca. Le risorse vegetali scelte saranno considerate per quelle parti che la tradizione fitoterapica Ayurvedica vuole che siano importanti dal punto di vista fitoterapico (droghe) e, nello specifico, sono: Hemidesmus indicus R.Br. (Ranunculaceae; radici), Azadirachta indica A. (Meliaceae; foglie), Boerhavia diffusa L. (Nictaginaceae; radici), Convolvulus pluricaulis Choisy (Convolvulaceae; pianta intera), Curculigo orchioides Gaertn. (Amarillidaceae; radici tuberizzate). Lo sviluppo dell'intera progettualità convergerà sulle competenze delle U.O. di Ferrara, Parma e Cosenza. In generale, le droghe saranno indagate soprattutto rispetto alla loro preparazione in decotto, come indicato tradizionalmente dalla farmacopea e medicina Ayurvedica. La caratterizzazione fitochimica seguirà una strategia bioassay-guided per individuare, in modo sempre più selettivo, quelle categorie di composti bioattivi sui processi di omeostasi e, più in generale, su saggi biologici ad ampio spettro correlabili a svariati disturbi del benessere o a patologie anche gravi (es. diabete, morbo di Alzheimer). Ulteriore obiettivo del progetto sarà l'isolamento di molecole da sottoporre a modificazioni funzionali per ottenere nuovi derivati di interesse biologico e/o salutistico, attraverso la emisintesi o sintesi chimica totale e biotrasformazione. Nello specifico, le U.R. di Ferrara, Parma, Cosenza si occuperanno in modo cooperativo e coordinato del frazionamento del fitocomplesso, dell'isolamento e caratterizzazione strutturale di molecole a partire da differenti approcci separativi: estrazioni selettive con solventi mediante ultrasuoni, soxhlet, fluidi supercritici-SFE, ecc., seguiti o accoppiati a tecniche separative cromatografiche preparative. L'aspetto analitico affiancherà il target estrattivo con sistemi cromatografici, in singolo ed accoppiati (HPTLC-MS, HPLC-DAD-ELSD, HPLC-MS, GC-MS) associati a valutazioni NMR. I fitocomplessi purificati, naturali e costruiti ad hoc a partire da composti puri, e molecole isolate o modificate per via chimica e/o biotrasformativa verranno valutati per la loro capacità di interagire con un ampio spettro di sistemi biologici, come sistemi redox (in vitro e strumentali), sistemi legati al fenomeno infiammatorio (inibizione della produzione del NO), antitumorale (attività antiproliferativa ed eritrodifferenziante, impiegando diverse linee cellulari tumorali), citotossicità ed interazione con l'attività enzimatica correlata a patologie come Alzheimer, diabete e ipercolesterolemie (acetil- e butirril-colinesterasi, l'alfa-amilasi e l'alfa-glucosidasi, lipasi), sistemi di interferenza con il processo di traduzione dell'informazione genetica (interazione NF-kB-DNA), genotossicità e mutagenicità. Nella realizzazione dell'intero progetto, fondamentale sarà l'impiego di una banca dati condivisa tra le diverse U.R., che servirà da strumento guida alla realizzazione degli step e dei fini da perseguire, attraverso un costante raffronto dei risultati ottenuti e di una correlazione su base statistica multivariata. La realizzazione di un sito web dedicato costituirà lo strumento principale di monitoraggio e divulgazione dei risultati ottenuti.
2011
Sacchetti, Gianni
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