A culminare con l‘annuncio della decodificazione del genoma umano da parte dello Human Genome Project e della Celera Genomics nel 2000, le assunzioni di tipo innatista hanno trovato sempre più spazio in biologia, in psicologia e nell‘ambito delle neuroscienze. Tuttavia, proprio il raggiungimento di questo grande traguardo ha rivelato negli ultimi anni quanto la metafora informazionale, cioè l‘idea che i geni contengano a priori le informazioni per la costruzione di capacità, abilità e funzioni, sia inadeguata a spiegare l‘emergere di quelle stesse funzioni nel corso dello sviluppo. In modo analogo a quanto sta accadendo in genetica e in biologia, il simposio intende mostrare, a partire da settori della ricerca caratterizzati da assunzioni di tipo innatista, come si stiano aprendo nuovi percorsi teorici e di ricerca che hanno invece come riferimento modelli interazionisti, costruttivisti ed emergentisti. In particolare, Valeria Manera (Univ. di Torino) presenterà una ipotesi di tipo interazionista relativamente allo sviluppo dei neuroni specchio; Eloisa Valenza (Univ. di Padova) mostrerà come l‘organizzazione percettiva e l‘orientamento visuo-spaziale vengano modulate, alla nascita e nei primi mesi di vita, dalla natura dell‘informazione presente nell‘ambiente; Laura Franchin (Univ. di Padova e Ferrara) approfondirà il tema delle lateralizzazioni corporee; Sergio Agnoli (Univ. di Padova e Bologna) presenterà alcuni studi sul riconoscimento delle espressioni facciali di emozione in bambini di età compresa tra 8 e 11 anni. Infine, Vittore Perrucci (Univ. della Valle d‘Aosta) esporrà alcune caratteristiche fondamentali delle teorie dei sistemi dinamici complessi discutendone le implicazioni teoriche nell‘affrontare il problema continuità/discontinuità dello sviluppo. Nell‘insieme questi contributi mostrano quanto sia importante, nella spiegazione del cambiamento, comprendere l‘interazione tra le predisposizioni biologiche (anch‘esse soggette alle leggi dell‘interazione e quindi risultato di altre interazioni) e la moltitudine di sollecitazioni che provengono dall‘ambiente fisico e sociale.

MODELLI COSTRUTTIVISTI, INTERAZIONISTI, EMERGENTISTI E NUOVI PERCORSI TEORICI E DI RICERCA IN PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO (Simposio)

DONDI, Marco
2011

Abstract

A culminare con l‘annuncio della decodificazione del genoma umano da parte dello Human Genome Project e della Celera Genomics nel 2000, le assunzioni di tipo innatista hanno trovato sempre più spazio in biologia, in psicologia e nell‘ambito delle neuroscienze. Tuttavia, proprio il raggiungimento di questo grande traguardo ha rivelato negli ultimi anni quanto la metafora informazionale, cioè l‘idea che i geni contengano a priori le informazioni per la costruzione di capacità, abilità e funzioni, sia inadeguata a spiegare l‘emergere di quelle stesse funzioni nel corso dello sviluppo. In modo analogo a quanto sta accadendo in genetica e in biologia, il simposio intende mostrare, a partire da settori della ricerca caratterizzati da assunzioni di tipo innatista, come si stiano aprendo nuovi percorsi teorici e di ricerca che hanno invece come riferimento modelli interazionisti, costruttivisti ed emergentisti. In particolare, Valeria Manera (Univ. di Torino) presenterà una ipotesi di tipo interazionista relativamente allo sviluppo dei neuroni specchio; Eloisa Valenza (Univ. di Padova) mostrerà come l‘organizzazione percettiva e l‘orientamento visuo-spaziale vengano modulate, alla nascita e nei primi mesi di vita, dalla natura dell‘informazione presente nell‘ambiente; Laura Franchin (Univ. di Padova e Ferrara) approfondirà il tema delle lateralizzazioni corporee; Sergio Agnoli (Univ. di Padova e Bologna) presenterà alcuni studi sul riconoscimento delle espressioni facciali di emozione in bambini di età compresa tra 8 e 11 anni. Infine, Vittore Perrucci (Univ. della Valle d‘Aosta) esporrà alcune caratteristiche fondamentali delle teorie dei sistemi dinamici complessi discutendone le implicazioni teoriche nell‘affrontare il problema continuità/discontinuità dello sviluppo. Nell‘insieme questi contributi mostrano quanto sia importante, nella spiegazione del cambiamento, comprendere l‘interazione tra le predisposizioni biologiche (anch‘esse soggette alle leggi dell‘interazione e quindi risultato di altre interazioni) e la moltitudine di sollecitazioni che provengono dall‘ambiente fisico e sociale.
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