Il coordinamento è uno dei fattori ritenuti più importanti per il potenziamento della competitività nelle filiere agricole italiane, soprattutto in un contesto come quello attuale, sempre più contraddistinto dalla liberalizzazione dei mercati, dalla pressione concorrenziale e dal progressivo assottigliamento e disaccoppiamento del sostegno pubblico. Nonostante la crescente esigenza di intensificare le relazioni di filiera, la diffusione di forme contrattuali innovative è inferiore alle attese. Nella filiera del grano duro permane una vasta diffusione (stimata oltre il 70% del mercato) dei tradizionali contratti “a pronti”, basati sul largo impiego del “conto deposito”. È noto che in tali contratti i vincoli tra venditore e compratore sono ridotti al minimo. Ma la libertà di modificare in ogni annata il rapporto tra produttore ed intermediario commerciale ha un costo non trascurabile in termini di programmazione, omogeneità dei lotti e qualità della materia prima. Si presentano i risultati di uno studio circa le prospettive e le motivazioni dell’uso di contratti a consegna differita (“in avanti”) presso la filiera del grano duro (Viaggi, Zanni, 2010; 2011). L’indagine è stata svolta attraverso la raccolta ed analisi delle opinioni di un gruppo di operatori della filiera e ricercatori, rilevate mediante un metodo basato sull’interazione tra esperti consultati separatamente, seguendo un processo per approssimazioni successive (metodo Delphi).

Grano duro: innovazione farà rima con organizzazione

ZANNI, Giacomo
2011

Abstract

Il coordinamento è uno dei fattori ritenuti più importanti per il potenziamento della competitività nelle filiere agricole italiane, soprattutto in un contesto come quello attuale, sempre più contraddistinto dalla liberalizzazione dei mercati, dalla pressione concorrenziale e dal progressivo assottigliamento e disaccoppiamento del sostegno pubblico. Nonostante la crescente esigenza di intensificare le relazioni di filiera, la diffusione di forme contrattuali innovative è inferiore alle attese. Nella filiera del grano duro permane una vasta diffusione (stimata oltre il 70% del mercato) dei tradizionali contratti “a pronti”, basati sul largo impiego del “conto deposito”. È noto che in tali contratti i vincoli tra venditore e compratore sono ridotti al minimo. Ma la libertà di modificare in ogni annata il rapporto tra produttore ed intermediario commerciale ha un costo non trascurabile in termini di programmazione, omogeneità dei lotti e qualità della materia prima. Si presentano i risultati di uno studio circa le prospettive e le motivazioni dell’uso di contratti a consegna differita (“in avanti”) presso la filiera del grano duro (Viaggi, Zanni, 2010; 2011). L’indagine è stata svolta attraverso la raccolta ed analisi delle opinioni di un gruppo di operatori della filiera e ricercatori, rilevate mediante un metodo basato sull’interazione tra esperti consultati separatamente, seguendo un processo per approssimazioni successive (metodo Delphi).
2011
Viaggi, D.; Zanni, Giacomo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/1551200
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