Le rovine sono una tra le più interessanti configurazioni attraverso cui si presenta l’architettura, figure tramite le quali è possibile esplorare gli aspetti più reconditi della forma, laddove essa rivela non solo i modi della sua costruzione, ma anche i termini della sua possibile trasformazione. Se nella storia dell’architettura e del pensiero, da B. Peruzzi a J. Soane, da A. Perret a L. Kahn, da F. Colonna a G. Simmel, é possibile leggere, nelle teorie e nelle pratiche, tracce di questo fertile rapporto tra rovina e costruzione, è importante valutare con attenzione le potenzialità che lo stesso rapporto rivela in quelle esperienze di ricerca in cui le teorie e i metodi della progettazione architettonica possono svolgere un ruolo importante, se non decisivo. Il riferimento obbligato va alle ricerche legate alle relazioni tra archeologia e progetto contemporaneo, nei quali interessanti esperienze sono state sviluppate da diversi gruppi di ricerca, in diverse università italiane e straniere. Una diversa specificità presentano invece le esperienze di ricerca legate alla riqualificazione di siti industriali dismessi, nelle quali la relazione tra diversi apparati disciplinari, provenienti ad esempio dall’archeologia industriale, dalla progettazione architettonica, dalla riqualificazione urbana, dalla valutazione economica, mettono in luce le interessanti interazioni morfologiche tra rovine e costruzioni presenti nei siti oggetto di intervento. In particolare, il settore della bonifica e della riqualificazione dei siti contaminati, pur stentando a decollare, costituisce in Italia un ambito strategico di grandi opportunità economiche e ambientali: 58 Siti di Interesse Nazionale per circa 7000 kmq di aree perimetrate costituiscono il quadro per la sperimentazione dei modelli insediativi strategicamente più adeguati per la rigenerazione dei brownfields, in rapporto alla specificità caratterizzante del sito. Uno studio del 2005 evidenzia infatti che per i Siti di Interesse Nazionale con potenziale intrinseco il costo di bonifica rappresenta solamente alcuni punti percentuali dell’operazione economica complessiva. Tra gli elementi che concorrono alla definizione di tali modelli insediativi sono la localizzazione dei siti industriali dismessi in contesti urbani o peri-urbani caratterizzati da degrado e da contaminazione dei suoli, l’infrastrutturazione tecnologica degli stessi siti e la loro interconnessione energetica con il contesto circostante, gli aspetti normativi e amministrativi, gli strumenti di pianificazione a scala territoriale e urbana. La conoscenza e la rappresentazione (anche attraverso tecnologie di rilevamento indirette o in nuvola di punti) delle forme architettoniche decostruite dai processi di bonifica, l’esplorazione dei paesaggi intermedi determinati dalle poderose opere di scavo e di riporto svolte nei siti contaminati, costituisce un campo nel quale i metodi e le tecniche della progettazione architettonica possono svolgere un ruolo strategico di interazione tra discipline diverse. Nell’ambito di tale settore di ricerca si é costituito presso l’Università di Ferrara un gruppo di ricerca dal titolo “Sviluppo di Modelli Insediativi per il Recupero di SIti Contaminati”, che ha come obiettivo la definizione di adeguati protocolli di valutazione e intervento per la bonifica e la valorizzazione di aree contaminate. Le aree disciplinari interessate rispecchiano la composizione del gruppo di ricerca proposto: l’Area della Progettazione Architettonica e Urbanistica, per fornire proposte di riqualificazione architettonica e urbana del sito compatibili con l’ambiente e il contesto urbano, l’Area Economica, per la corretta valutazione dei costi e dei ricavi relativi all’operazione, l’Area della Fisica Tecnica Industriale, per un approfondito sviluppo delle metodologie di bonifica, l’Area Strutturale per garantire il rispetto degli attuali livelli di sicurezza richiesti dalle norme e l'Area Tecnologica per un uso sapiente delle tecnologie innovative.

Rovine e costruzioni. Studi e ricerche per siti post-industriali in trasformazione

MASSARENTE, Alessandro
2011

Abstract

Le rovine sono una tra le più interessanti configurazioni attraverso cui si presenta l’architettura, figure tramite le quali è possibile esplorare gli aspetti più reconditi della forma, laddove essa rivela non solo i modi della sua costruzione, ma anche i termini della sua possibile trasformazione. Se nella storia dell’architettura e del pensiero, da B. Peruzzi a J. Soane, da A. Perret a L. Kahn, da F. Colonna a G. Simmel, é possibile leggere, nelle teorie e nelle pratiche, tracce di questo fertile rapporto tra rovina e costruzione, è importante valutare con attenzione le potenzialità che lo stesso rapporto rivela in quelle esperienze di ricerca in cui le teorie e i metodi della progettazione architettonica possono svolgere un ruolo importante, se non decisivo. Il riferimento obbligato va alle ricerche legate alle relazioni tra archeologia e progetto contemporaneo, nei quali interessanti esperienze sono state sviluppate da diversi gruppi di ricerca, in diverse università italiane e straniere. Una diversa specificità presentano invece le esperienze di ricerca legate alla riqualificazione di siti industriali dismessi, nelle quali la relazione tra diversi apparati disciplinari, provenienti ad esempio dall’archeologia industriale, dalla progettazione architettonica, dalla riqualificazione urbana, dalla valutazione economica, mettono in luce le interessanti interazioni morfologiche tra rovine e costruzioni presenti nei siti oggetto di intervento. In particolare, il settore della bonifica e della riqualificazione dei siti contaminati, pur stentando a decollare, costituisce in Italia un ambito strategico di grandi opportunità economiche e ambientali: 58 Siti di Interesse Nazionale per circa 7000 kmq di aree perimetrate costituiscono il quadro per la sperimentazione dei modelli insediativi strategicamente più adeguati per la rigenerazione dei brownfields, in rapporto alla specificità caratterizzante del sito. Uno studio del 2005 evidenzia infatti che per i Siti di Interesse Nazionale con potenziale intrinseco il costo di bonifica rappresenta solamente alcuni punti percentuali dell’operazione economica complessiva. Tra gli elementi che concorrono alla definizione di tali modelli insediativi sono la localizzazione dei siti industriali dismessi in contesti urbani o peri-urbani caratterizzati da degrado e da contaminazione dei suoli, l’infrastrutturazione tecnologica degli stessi siti e la loro interconnessione energetica con il contesto circostante, gli aspetti normativi e amministrativi, gli strumenti di pianificazione a scala territoriale e urbana. La conoscenza e la rappresentazione (anche attraverso tecnologie di rilevamento indirette o in nuvola di punti) delle forme architettoniche decostruite dai processi di bonifica, l’esplorazione dei paesaggi intermedi determinati dalle poderose opere di scavo e di riporto svolte nei siti contaminati, costituisce un campo nel quale i metodi e le tecniche della progettazione architettonica possono svolgere un ruolo strategico di interazione tra discipline diverse. Nell’ambito di tale settore di ricerca si é costituito presso l’Università di Ferrara un gruppo di ricerca dal titolo “Sviluppo di Modelli Insediativi per il Recupero di SIti Contaminati”, che ha come obiettivo la definizione di adeguati protocolli di valutazione e intervento per la bonifica e la valorizzazione di aree contaminate. Le aree disciplinari interessate rispecchiano la composizione del gruppo di ricerca proposto: l’Area della Progettazione Architettonica e Urbanistica, per fornire proposte di riqualificazione architettonica e urbana del sito compatibili con l’ambiente e il contesto urbano, l’Area Economica, per la corretta valutazione dei costi e dei ricavi relativi all’operazione, l’Area della Fisica Tecnica Industriale, per un approfondito sviluppo delle metodologie di bonifica, l’Area Strutturale per garantire il rispetto degli attuali livelli di sicurezza richiesti dalle norme e l'Area Tecnologica per un uso sapiente delle tecnologie innovative.
2011
9788895612805
rovina; costruzione; struttura configurativa; rovine post-industriali; siti contaminati; bonifica aree dismesse
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/1534800
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