Il presente studio espone una puntuale analisi di pavimentazioni lapidee napoletane interpretandone, secondo tagli diacronici e sincronici, i processi materici che concorrono alla definizione dell’impianto figurativo e dalla quale è stato possibile mutuare i principi critici del procedere conservativo volto alla sua reintegrazione: l’uso delle pietre dure, che si invera in singolari esempi pavimentali attraverso i segni del lavoro e del sapere stesso della cultura materiale di cui è espressione, rappresenta l’epifania del laborioso sapere tecnico. Riconosciuto a queste tracce, ed alla materia che ne sostanzia la figuratività, il valore testimoniale, nel senso di storia operante, l’approccio metodologico ha fatto ricorso allo studio secondo gli strumenti propri dell’architetto che vedono nel rilievo ed analisi dello stato di fatto il supporto metodologico, in forza del quale predisporre la campagna conoscitiva. La varietà dei materiali impiegati nel confezionare tali pavimentazioni gioca le sue componenti nell’opportuno uso di pietre dure in tutta una serie di elementi preventivamente definiti, tutt’altro che espressione della cultura figurativa degli apparati effimeri. Con tale affermazione si intende rimarcare la resistenza e la stabilità di materiali che, laddove siano stati opportunamente conservati ed abbiano avuto condizioni favorevoli di non aggressione di agenti atmosferici, hanno sfidato secoli. Similmente tali esperienze sono da connettere con l’articolato mondo dell’artigianato edile intento a tradurre in opere aspetti figurali del costruire,mutuati in moltissime circostanze, da una riflessione spirituale, per la quale si occasionava il riconoscimento sociale di una data comunità.

Per una conoscenza operante delle pavimentazioni musive napoletane.

MONTUORI, Manlio
2010

Abstract

Il presente studio espone una puntuale analisi di pavimentazioni lapidee napoletane interpretandone, secondo tagli diacronici e sincronici, i processi materici che concorrono alla definizione dell’impianto figurativo e dalla quale è stato possibile mutuare i principi critici del procedere conservativo volto alla sua reintegrazione: l’uso delle pietre dure, che si invera in singolari esempi pavimentali attraverso i segni del lavoro e del sapere stesso della cultura materiale di cui è espressione, rappresenta l’epifania del laborioso sapere tecnico. Riconosciuto a queste tracce, ed alla materia che ne sostanzia la figuratività, il valore testimoniale, nel senso di storia operante, l’approccio metodologico ha fatto ricorso allo studio secondo gli strumenti propri dell’architetto che vedono nel rilievo ed analisi dello stato di fatto il supporto metodologico, in forza del quale predisporre la campagna conoscitiva. La varietà dei materiali impiegati nel confezionare tali pavimentazioni gioca le sue componenti nell’opportuno uso di pietre dure in tutta una serie di elementi preventivamente definiti, tutt’altro che espressione della cultura figurativa degli apparati effimeri. Con tale affermazione si intende rimarcare la resistenza e la stabilità di materiali che, laddove siano stati opportunamente conservati ed abbiano avuto condizioni favorevoli di non aggressione di agenti atmosferici, hanno sfidato secoli. Similmente tali esperienze sono da connettere con l’articolato mondo dell’artigianato edile intento a tradurre in opere aspetti figurali del costruire,mutuati in moltissime circostanze, da una riflessione spirituale, per la quale si occasionava il riconoscimento sociale di una data comunità.
2010
9788878490543
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