Densificare la città elevando gli standard di qualità della vita e riducendo i consumi energetici, sarà la sfida del prossimo futuro. Il consumo di territorio è a livelli or-mai insostenibili per la nostra società, il disegno urbano mostra città sempre più dif-fuse dai limiti incontrollati e voraci di nuovo territorio. La densità può invece gene-rare efficienza, qualità, piacere. Lavorare con la densità, infatti, vuol dire non con-sumare altro territorio, utilizzare al meglio le risorse esistenti, pensare lo spazio che viviamo come frammento di un insieme più grande. La morfologia del territorio di Bolzano limita fortemente le possibilità di espansione della città stessa. La necessità di risolvere il problema delle abitazioni sociali nel-la città, ha condotto alla sperimentazione di un modello insediativo dove la densifica-zione di qualità, diviene l’obiettivo principale. Un quartiere dove la sequenza degli spazi urbani agevola la socialità tra le persone, dove la sequenza degli spazi verdi offre possibilità di rigenerazione e di gioco per i bambini, dove il limitato consumo del territorio è compensato dal rispetto per l’ambiente e per le risorse disponibili. Il progetto urbano è affidato a Fritz van Dongen del gruppo olandese de Architekten Cie, che apporta nel disegno del nuovo quartiere la cultura sociale e progettuale nor-deuropea. L’idea di fondo è nel disegno di isolati aperti, i “castelli”, che hanno come riferimento morfologico i castelli dell’Alto Adige. Tre, quattro edifici disposti at-torno ad una corte aperta verde, dalla quale è possibile percepire gli altri spazi del quartiere ed il paesaggio circostante. La definizione degli spazi, delle impressioni, delle sensazioni sono dovute alle articolate linee di gronda di ogni singolo edificio. Esse definiscono un piano inclinato che permette di sfruttare al meglio l’irraggiamento solare e minimizzare il riporto di ombre sugli altri edifici. L’intero isolato poggia su uno zoccolo, costituito dai piani interrati, che delimita gli spazi del”castello” dagli spazio più propriamente pubblici. Alta efficienza energetica degli involucri (Ca-sa Clima A parametrata), pannelli solari e fotovoltaici integrati nelle coperture, re-cupero acque piovane per l’irrigazione dei giardini o riportate in falda.

SOCIAL HOUSING EA8 - Quartiere Casanova a Bolzano - Primo Premio Sostenibilità 2013 Primo Premio Concorso Internazionale Casanova Bolzano

RINALDI, Andrea;
2011

Abstract

Densificare la città elevando gli standard di qualità della vita e riducendo i consumi energetici, sarà la sfida del prossimo futuro. Il consumo di territorio è a livelli or-mai insostenibili per la nostra società, il disegno urbano mostra città sempre più dif-fuse dai limiti incontrollati e voraci di nuovo territorio. La densità può invece gene-rare efficienza, qualità, piacere. Lavorare con la densità, infatti, vuol dire non con-sumare altro territorio, utilizzare al meglio le risorse esistenti, pensare lo spazio che viviamo come frammento di un insieme più grande. La morfologia del territorio di Bolzano limita fortemente le possibilità di espansione della città stessa. La necessità di risolvere il problema delle abitazioni sociali nel-la città, ha condotto alla sperimentazione di un modello insediativo dove la densifica-zione di qualità, diviene l’obiettivo principale. Un quartiere dove la sequenza degli spazi urbani agevola la socialità tra le persone, dove la sequenza degli spazi verdi offre possibilità di rigenerazione e di gioco per i bambini, dove il limitato consumo del territorio è compensato dal rispetto per l’ambiente e per le risorse disponibili. Il progetto urbano è affidato a Fritz van Dongen del gruppo olandese de Architekten Cie, che apporta nel disegno del nuovo quartiere la cultura sociale e progettuale nor-deuropea. L’idea di fondo è nel disegno di isolati aperti, i “castelli”, che hanno come riferimento morfologico i castelli dell’Alto Adige. Tre, quattro edifici disposti at-torno ad una corte aperta verde, dalla quale è possibile percepire gli altri spazi del quartiere ed il paesaggio circostante. La definizione degli spazi, delle impressioni, delle sensazioni sono dovute alle articolate linee di gronda di ogni singolo edificio. Esse definiscono un piano inclinato che permette di sfruttare al meglio l’irraggiamento solare e minimizzare il riporto di ombre sugli altri edifici. L’intero isolato poggia su uno zoccolo, costituito dai piani interrati, che delimita gli spazi del”castello” dagli spazio più propriamente pubblici. Alta efficienza energetica degli involucri (Ca-sa Clima A parametrata), pannelli solari e fotovoltaici integrati nelle coperture, re-cupero acque piovane per l’irrigazione dei giardini o riportate in falda.
2011
Efficienza energetica; Social Housing; sostenibilità; architettura contemporanea
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