Furono soprattutto le questioni d'acque che determinarono occasioni di scambio con l'ambiente galileiano in ambito ferrarese. L'opera considerata all'origine della scienza idraulica dal titolo: Della misura dell'acque correnti fu scritta dopo la visita dell'autore, Benedetto Castelli, alle acque del ferrarese volta alla sistemazione idraulica del territorio. Le tesi di Castelli furono contestate dal gesuita ferrarese Nicolò Cabeo. Successivamente il gesuita Paolo Casati, presente a Ferrara dal 1636 al 1638, difese le posizioni dei ferraresi nella polemica con Bologna sulla sistemazione del corso del Reno. Il primo editore delle Meccaniche di Galileo in lingua originale, Luca Danese, operò lungamente a Ferrara, impiegato sia in ambito idraulico, sia come ingegnere militare. Nell'ambito delle visite alle fortificazioni del territorio fu a Ferrara Carlo Renaldini, membro dell'Accademia del Cimento, il cui nome compare nel 1649 come lettore di matematica dell'Università. La lettura fu poi tenuta dal 1675 fino alla fine del secolo da membri della Compagnia di Gesù tra cui per quattro anni da Francesco Lana Terzi, la cui attività sperimentale nell'ambito della fisica a Ferrara è documentata dal carteggio che egli mantenne in questi anni col confratello Daniello Bartoli.

Galileiani e Gesuiti a Ferrara nel Seicento

FIOCCA, Alessandra
2011

Abstract

Furono soprattutto le questioni d'acque che determinarono occasioni di scambio con l'ambiente galileiano in ambito ferrarese. L'opera considerata all'origine della scienza idraulica dal titolo: Della misura dell'acque correnti fu scritta dopo la visita dell'autore, Benedetto Castelli, alle acque del ferrarese volta alla sistemazione idraulica del territorio. Le tesi di Castelli furono contestate dal gesuita ferrarese Nicolò Cabeo. Successivamente il gesuita Paolo Casati, presente a Ferrara dal 1636 al 1638, difese le posizioni dei ferraresi nella polemica con Bologna sulla sistemazione del corso del Reno. Il primo editore delle Meccaniche di Galileo in lingua originale, Luca Danese, operò lungamente a Ferrara, impiegato sia in ambito idraulico, sia come ingegnere militare. Nell'ambito delle visite alle fortificazioni del territorio fu a Ferrara Carlo Renaldini, membro dell'Accademia del Cimento, il cui nome compare nel 1649 come lettore di matematica dell'Università. La lettura fu poi tenuta dal 1675 fino alla fine del secolo da membri della Compagnia di Gesù tra cui per quattro anni da Francesco Lana Terzi, la cui attività sperimentale nell'ambito della fisica a Ferrara è documentata dal carteggio che egli mantenne in questi anni col confratello Daniello Bartoli.
2011
9788849135510
scienze matematiche; Ferrara; secolo XVII
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