Per effetto dell’aumento della competizione sui mercati nazionali ed internazionali, l’industria alimentare è spinta a dedicare una crescente attenzione alle strategie di differenziazione. A tal fine, essa impiega gran parte delle risorse, delle conoscenze e della creatività a disposizione. In un tale contesto, anche l’acqua, una risorsa spesso interpretata come bene altamente omogeneo, risulta sempre più utilizzata nelle campagne promozionali dei prodotti alimentari per spiegare la maggiore qualità degli stessi. Il presente contributo ha l’intento di costruire un modello esplicativo di questi comportamenti tale da offrire, al contempo, indicazioni prospettiche circa il ruolo dell’acqua come elemento di differenziazione. Analizzando le pubblicità di alcuni specifici prodotti (bevande, pasta, pane, ortofrutta fresca), si argomenta che la propensione all’utilizzo dell’acqua come fattore di differenziazione in un determinato comparto alimentare è direttamente proporzionale al livello delle conoscenze tecnologiche, alla percezione del consumatore e alla rilevanza della strategia di differenziazione in quello stesso comparto. Considerando che, nel tempo, ciascuna delle tre determinanti è destinata a sperimentare un trend positivo, è lecito attendersi anche un crescente riferimento al contributo della risorsa acqua all’interno dei messaggi pubblicitari. L’impostazione prevalentemente teorica del presente contributo induce a considerare particolarmente interessante l’ipotesi di testare i risultati mediante un approccio prettamente quantitativo.

L’acqua come elemento di differenziazione dei prodotti agro-alimentari

ZANNI, Giacomo
2006

Abstract

Per effetto dell’aumento della competizione sui mercati nazionali ed internazionali, l’industria alimentare è spinta a dedicare una crescente attenzione alle strategie di differenziazione. A tal fine, essa impiega gran parte delle risorse, delle conoscenze e della creatività a disposizione. In un tale contesto, anche l’acqua, una risorsa spesso interpretata come bene altamente omogeneo, risulta sempre più utilizzata nelle campagne promozionali dei prodotti alimentari per spiegare la maggiore qualità degli stessi. Il presente contributo ha l’intento di costruire un modello esplicativo di questi comportamenti tale da offrire, al contempo, indicazioni prospettiche circa il ruolo dell’acqua come elemento di differenziazione. Analizzando le pubblicità di alcuni specifici prodotti (bevande, pasta, pane, ortofrutta fresca), si argomenta che la propensione all’utilizzo dell’acqua come fattore di differenziazione in un determinato comparto alimentare è direttamente proporzionale al livello delle conoscenze tecnologiche, alla percezione del consumatore e alla rilevanza della strategia di differenziazione in quello stesso comparto. Considerando che, nel tempo, ciascuna delle tre determinanti è destinata a sperimentare un trend positivo, è lecito attendersi anche un crescente riferimento al contributo della risorsa acqua all’interno dei messaggi pubblicitari. L’impostazione prevalentemente teorica del presente contributo induce a considerare particolarmente interessante l’ipotesi di testare i risultati mediante un approccio prettamente quantitativo.
2006
acqua; differenziazione; pubblicità; vantaggio competitivo.
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