Ad integrazione della Carta Altimetrica, si è ritenuto opportuno presentare una documentazione semplice e generale del quadro dei movimenti verticali del suolo intervenuti nel 20° secolo, rilevati con successive determinazioni delle quote del terreno mediante livellazioni di precisione dell'I.G.M.. Si rimanda al Capitolo 14 l'integrazione di questi dati con quelli delle reti locali, e l'interpretazione di tutto il problema subsidenza dal punto di vista applicativo (impatto ambientale). È noto che la Pianura Padana è caratterizzata da significativi movimenti verticali per effetto della neotettonica, della risposta isostatica della crosta al variare dei carichi superficiali (depositi sedimentari, acqua marina) e del costipamento dei sedimenti stessi (v. anche Cap. 14). Per questi ultimi i tassi di riduzione volumetrica sono ovviamente più elevati negli strati superiori che in quelli più profondi, ove il costipamento si è già in gran parte compiuto. È quindi evidente che attualmente la subsidenza naturale è variabile da zona a zona: le velocità di abbassamento riconducibili a fenomeni naturali, valutate in base allo spessore dei sedimenti quaternari, sono generalmente abbastanza ridotte (meno di 0,3 mm/anno) nella fascia vicina ai rilievi appenninici e, soprattutto, a quelli alpini, nonché in corrispondenza della «dorsale ferrarese» (Groppi & Veggiani, 1984), mentre presentano valori particolarmente elevati (oltre 1 mm/anno) in alcune zone specifiche. Fra queste si possono segnalare un' area a ridosso del tratto terminale dell'Oglio, il delta del Po e il settore della Pianura Romagnola compreso fra Lugo, Ravenna e Cesenatico.

Movimenti Verticali del Suolo desunti dalle Livellazioni I.G.M.

GATTI, Marco;RUSSO, Paolo
2001

Abstract

Ad integrazione della Carta Altimetrica, si è ritenuto opportuno presentare una documentazione semplice e generale del quadro dei movimenti verticali del suolo intervenuti nel 20° secolo, rilevati con successive determinazioni delle quote del terreno mediante livellazioni di precisione dell'I.G.M.. Si rimanda al Capitolo 14 l'integrazione di questi dati con quelli delle reti locali, e l'interpretazione di tutto il problema subsidenza dal punto di vista applicativo (impatto ambientale). È noto che la Pianura Padana è caratterizzata da significativi movimenti verticali per effetto della neotettonica, della risposta isostatica della crosta al variare dei carichi superficiali (depositi sedimentari, acqua marina) e del costipamento dei sedimenti stessi (v. anche Cap. 14). Per questi ultimi i tassi di riduzione volumetrica sono ovviamente più elevati negli strati superiori che in quelli più profondi, ove il costipamento si è già in gran parte compiuto. È quindi evidente che attualmente la subsidenza naturale è variabile da zona a zona: le velocità di abbassamento riconducibili a fenomeni naturali, valutate in base allo spessore dei sedimenti quaternari, sono generalmente abbastanza ridotte (meno di 0,3 mm/anno) nella fascia vicina ai rilievi appenninici e, soprattutto, a quelli alpini, nonché in corrispondenza della «dorsale ferrarese» (Groppi & Veggiani, 1984), mentre presentano valori particolarmente elevati (oltre 1 mm/anno) in alcune zone specifiche. Fra queste si possono segnalare un' area a ridosso del tratto terminale dell'Oglio, il delta del Po e il settore della Pianura Romagnola compreso fra Lugo, Ravenna e Cesenatico.
2001
Marco, Bondesan; Gatti, Marco; Russo, Paolo
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