La conoscenza e l’applicazione di un intonaco e delle sue finiture costituisce un tema centrale della disciplina del restauro, perché costringe ad un confronto imprescindibile tra l’istanza materiale e l’istanza estetica del bene. In tal senso numerosi studi di sono occupati nel tempo e si occupano ancora oggi di indagare le molteplici tecnologie ed i diversi materiali della tradizione costruttiva storica, soffermandosi sulle testimonianze conservatesi ed in particolare su esempi di edilizia specialistica o di grande valore architettonico. L’edilizia di base, che rappresenta la gran parte del tessuto urbano storico, quando non tutelata dalla normativa inerente ai beni culturali, è sovente esclusa da questi studi perché maggiormente soggetta a pesanti interventi di manutenzione e trasformazione edilizia. Interventi, assoggettati esclusivamente alla sensibilità del professionista, che hanno portato a totali reinterpretazioni, sostituzioni o privazioni degli strati di finitura esterni. Nel campo dell’edilizia storica di base, un ruolo fondamentale dovrebbe essere assolto dagli enti locali, attraverso la predisposizione e l’applicazione di adeguati strumenti di gestione degli interventi edilizi, specificatamente sviluppati per la città storica, nell’ambito di quegli strumenti oggi previsti dalle normative regionali, come il regolamento edilizio e la pianificazione urbanistica. In questo contributo non interessa focalizzare l’attenzione sui temi della conservazione e della reintegrazione degli intonaci e delle finiture, che attengono esclusivamente alla disciplina del restauro e per i quali si rimanda alla vasta e variegata bibliografia esistente. Piuttosto, si vogliono tratteggiare alcune problematiche inerenti al tema della reintonacatura di edifici storici stonacati, sui quali vanno a sovrapporsi, in modo diversificato, le competenze della disciplina del restauro e di quella urbanistica. Gli esempi che vengono qui illustrati, dimostrano come di fronte ad un approfondimento conoscitivo già dato dal mondo della ricerca, sussista ancora una rilevante assenza di qualità nell’operatività degli interventi, dovuta ad una pluralità di fattori che vanno dall’inefficacia degli strumenti di gestione del territorio, alla mancanza di aggiornamento professionale dei progettisti e delle maestranze edili.

Finiture improbabili: una riflessione sulla reintonacatura di edifici storici decorticati.

AMBROGIO, Keoma;CONFORTI, Annalisa
2010

Abstract

La conoscenza e l’applicazione di un intonaco e delle sue finiture costituisce un tema centrale della disciplina del restauro, perché costringe ad un confronto imprescindibile tra l’istanza materiale e l’istanza estetica del bene. In tal senso numerosi studi di sono occupati nel tempo e si occupano ancora oggi di indagare le molteplici tecnologie ed i diversi materiali della tradizione costruttiva storica, soffermandosi sulle testimonianze conservatesi ed in particolare su esempi di edilizia specialistica o di grande valore architettonico. L’edilizia di base, che rappresenta la gran parte del tessuto urbano storico, quando non tutelata dalla normativa inerente ai beni culturali, è sovente esclusa da questi studi perché maggiormente soggetta a pesanti interventi di manutenzione e trasformazione edilizia. Interventi, assoggettati esclusivamente alla sensibilità del professionista, che hanno portato a totali reinterpretazioni, sostituzioni o privazioni degli strati di finitura esterni. Nel campo dell’edilizia storica di base, un ruolo fondamentale dovrebbe essere assolto dagli enti locali, attraverso la predisposizione e l’applicazione di adeguati strumenti di gestione degli interventi edilizi, specificatamente sviluppati per la città storica, nell’ambito di quegli strumenti oggi previsti dalle normative regionali, come il regolamento edilizio e la pianificazione urbanistica. In questo contributo non interessa focalizzare l’attenzione sui temi della conservazione e della reintegrazione degli intonaci e delle finiture, che attengono esclusivamente alla disciplina del restauro e per i quali si rimanda alla vasta e variegata bibliografia esistente. Piuttosto, si vogliono tratteggiare alcune problematiche inerenti al tema della reintonacatura di edifici storici stonacati, sui quali vanno a sovrapporsi, in modo diversificato, le competenze della disciplina del restauro e di quella urbanistica. Gli esempi che vengono qui illustrati, dimostrano come di fronte ad un approfondimento conoscitivo già dato dal mondo della ricerca, sussista ancora una rilevante assenza di qualità nell’operatività degli interventi, dovuta ad una pluralità di fattori che vanno dall’inefficacia degli strumenti di gestione del territorio, alla mancanza di aggiornamento professionale dei progettisti e delle maestranze edili.
2010
edifici storici; restauro; lessico architettonico; finitura; colore; intonaco; tinteggiatura; errore grammaticale; errore sintattico
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