Una nuova piazza per Mirano disegnata dai bambini. Alberi, colori e fantasia sono gli ingredienti di questo allestimento urbano mirato a mostrare le possibilità di trasformazione dello spazio pubblico, anche attraverso interventi semplici, leggeri, mobili e grazie all’impiego di materiali poveri come il cartone. Attori principali dell’intervento sono i bambini con la loro immaginazione, coordinati dai progettisti dello studio ITLAB.Design. Così gli architetti raccontano il loro intervento: “Abbiamo ideato un universo in movimento – spiegano Francesca Basaldella, Mauro Cazzaro e Massimo Checchin - composto da oltre 300 alberi di cartone riciclato alti quasi due metri che si allargheranno dalla piazza centrale della città alle vie circostanti cambiandone radicalmente la percezione”. Il concetto di movimento unitamente a quello di tempo si coniugano così nell’idea di crescita, improvvisa e accelerata, che permette il fiorire di un paesaggio a metà tra naturale e artificiale, nel cuore di un centro urbano. Naturale per le forme che evoca, artificiale per la materia che ne costituisce sostanza e supporto. I connotati urbani del centro cittadino si trasmutano così nelle forme del paesaggio naturale: dal bosco centrale della piazza ovale, alle radure create ad hoc, l’installazione diviene scenografia e la scenografia nucleo di un teatro bucolico-metropolitano, palcoscenico di episodi artistici. Non si tratta di un allestimento statico, anzi l’intento è quello di progettare l’esperienza sensoriale ed emotiva dei partecipanti coinvolti nella metamorfosi dello spazio. La realtà si trasforma poco per volta, ma senza soluzione di continuità, avvicinandosi a un intervento di «flash art urbana» che mescola grafica, land art e design. Il concept si condensa, come spesso avviene nell'arte contemporanea, sulla modificazione percettiva del luogo, che in seguito agli oggetti aggiunti, cambia natura, aspetto, ma anche il modo con cui viene guardata, affermando e rivendicando sempre più lo stato di significante fluttuante della categoria spazio. Protagonisti del progetto, gli alberi-icona, vengono costruiti semplicemente incrociando due fogli di cartone riciclato, montati nel corso della mattinata, suggerendo una forma che la nostra mente riconosce nella figura dell’albero. La costruzione degli alberi viene ripresa da una telecamera durante l’intervento per registrare il mutamento del luogo, fotogramma dopo fotogramma. Si riproduce un processo di crescita accelerata che mostra il mutamento di fisionomia, significato e potenza comunicativa di un luogo in virtù delle proprie caratteristiche, della propria ricchezza di segni, della propria struttura formale. l manufatti, stilemi di piante realizzati inizialmente come oggetti, si trasformano in opera artistica, protagonista di una nuova estetica. L’installazione, visibile il 23 maggio 2010, è stata ideata in occasione della giornata di premiazione del Concorso grafico “La Piazza che Vorrei!” organizzato dalla Confesercenti con la collaborazione di Venezi@opportunità e con il patrocinio del Comune di Mirano e della Regione Veneto, diretto alla Scuola dell’Infanzia e Primaria del Comune di Mirano. L’idea consiste nel dare la possibilità ai più piccoli di dire agli adulti come immaginano e come vorrebbero fosse il centro della loro città. I ragazzi, seguiti dalle insegnanti, sono stati invitati a sprigionare la loro fantasia: Confesercenti si è poi affidata allo studio ITLAB.Design per creare l’allestimento della grande festa di premiazione che concluderà il progetto avviato nel settembre 2009.

Trees Invasion. Alberi colori e fantasia per ridisegnare lo spazio pubblico

VANUCCI, Cristina
2010

Abstract

Una nuova piazza per Mirano disegnata dai bambini. Alberi, colori e fantasia sono gli ingredienti di questo allestimento urbano mirato a mostrare le possibilità di trasformazione dello spazio pubblico, anche attraverso interventi semplici, leggeri, mobili e grazie all’impiego di materiali poveri come il cartone. Attori principali dell’intervento sono i bambini con la loro immaginazione, coordinati dai progettisti dello studio ITLAB.Design. Così gli architetti raccontano il loro intervento: “Abbiamo ideato un universo in movimento – spiegano Francesca Basaldella, Mauro Cazzaro e Massimo Checchin - composto da oltre 300 alberi di cartone riciclato alti quasi due metri che si allargheranno dalla piazza centrale della città alle vie circostanti cambiandone radicalmente la percezione”. Il concetto di movimento unitamente a quello di tempo si coniugano così nell’idea di crescita, improvvisa e accelerata, che permette il fiorire di un paesaggio a metà tra naturale e artificiale, nel cuore di un centro urbano. Naturale per le forme che evoca, artificiale per la materia che ne costituisce sostanza e supporto. I connotati urbani del centro cittadino si trasmutano così nelle forme del paesaggio naturale: dal bosco centrale della piazza ovale, alle radure create ad hoc, l’installazione diviene scenografia e la scenografia nucleo di un teatro bucolico-metropolitano, palcoscenico di episodi artistici. Non si tratta di un allestimento statico, anzi l’intento è quello di progettare l’esperienza sensoriale ed emotiva dei partecipanti coinvolti nella metamorfosi dello spazio. La realtà si trasforma poco per volta, ma senza soluzione di continuità, avvicinandosi a un intervento di «flash art urbana» che mescola grafica, land art e design. Il concept si condensa, come spesso avviene nell'arte contemporanea, sulla modificazione percettiva del luogo, che in seguito agli oggetti aggiunti, cambia natura, aspetto, ma anche il modo con cui viene guardata, affermando e rivendicando sempre più lo stato di significante fluttuante della categoria spazio. Protagonisti del progetto, gli alberi-icona, vengono costruiti semplicemente incrociando due fogli di cartone riciclato, montati nel corso della mattinata, suggerendo una forma che la nostra mente riconosce nella figura dell’albero. La costruzione degli alberi viene ripresa da una telecamera durante l’intervento per registrare il mutamento del luogo, fotogramma dopo fotogramma. Si riproduce un processo di crescita accelerata che mostra il mutamento di fisionomia, significato e potenza comunicativa di un luogo in virtù delle proprie caratteristiche, della propria ricchezza di segni, della propria struttura formale. l manufatti, stilemi di piante realizzati inizialmente come oggetti, si trasformano in opera artistica, protagonista di una nuova estetica. L’installazione, visibile il 23 maggio 2010, è stata ideata in occasione della giornata di premiazione del Concorso grafico “La Piazza che Vorrei!” organizzato dalla Confesercenti con la collaborazione di Venezi@opportunità e con il patrocinio del Comune di Mirano e della Regione Veneto, diretto alla Scuola dell’Infanzia e Primaria del Comune di Mirano. L’idea consiste nel dare la possibilità ai più piccoli di dire agli adulti come immaginano e come vorrebbero fosse il centro della loro città. I ragazzi, seguiti dalle insegnanti, sono stati invitati a sprigionare la loro fantasia: Confesercenti si è poi affidata allo studio ITLAB.Design per creare l’allestimento della grande festa di premiazione che concluderà il progetto avviato nel settembre 2009.
2010
Vanucci, Cristina
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