Il disegno o l’implementazione di sistemi di programmazione e controllo direzionale nelle Università sta assumendo un’attenzione sempre maggiore, sia a livello europeo che internazionale, in relazione a tre esigenze fondamentali: - modernizzare i servizi pubblici (“new managerialism”, Hood, 1991, Clarke, Newman, 1997), - razionalizzare la spesa, - rendere le istituzioni accountable rispetto alle risorse pubbliche loro trasferite (Johnes, 1996, Layzell, 1999, Alexander, 2000). Al di là di un ampio dibattito sul valore e sulla portata delle classificazioni dottrinali di azienda (Viganò, 2000), i caratteri di aziendalità delle università vanno pesati sul loro grado di influenza rispetto all’ambiente, sulle modalità di espressione dei loro soggetti istituzionali e sul valore da attribuire all’economicità. Sia nel contesto italiano (ad esempio Cinquini, Miolo Vitali, 2000) che in quello estero (Deem, 2004, Meister-Scheytt, Scheytt, 2005, Neuman, Guthrie, 2002) si è sviluppato un intenso dibattito sulla capacità dei sistemi di programmazione e controllo direzionale di introdurre criteri di razionalità economica nella determinazione e allocazione delle risorse. L’applicazione di logiche di new public management (Hood, 1991, Clarke, Newman, 1997) non sembra più essere la chiave del successo. Secondo Modell (2001 e 2003) ciò dipende dal fatto che le Università, in quanto istituzioni, non sono rette da semplici criteri di efficienza, ma da più ampi meccanismi di legittimazione ed attualmente si trovano in una fase di profondo ripensamento del loro ruolo e significato. Di fatto, i sistemi di programmazione e controllo direzionale, o meglio la loro architettura, il loro utilizzo e la loro capacità di orientamento dei comportamenti sono direttamente coinvolti in tale ricerca di significato, che potremmo dire giocarsi sull’equilibrio tra efficienza e legittimazione sociale. E sono altrettanto coinvolti come riflesso della risposta strategica ad un cambiamento istituzionale e, nello specifico: - in che modo questa risposta è espressione di efficienza? - in che modo è espressione di legittimazione sociale? In letteratura, ci sono pochi lavori inerenti all’analisi istituzionale dei sistemi di programmazione e controllo direzionale delle Università soprattutto se abbinata alle considerazioni congiunte di efficienza e legittimazione, ma ci sono anche pochi lavori sull’analisi comparativa dei loro processi di istituzionalizzazione in contesti differenti. Recentemente, il percorso evolutivo del sistema universitario ha visto nell’applicazione del modello di Bologna un’ulteriore occasione di ripensamento e innovazione istituzionale ed organizzativa. Se il modello di Bologna venisse considerato come un cambiamento istituzionale, come si potrebbe configurare la risposta strategica a lungo termine delle Università? E come si rifletterebbe sui sistemi di programmazione e controllo?

"La progettazione dei sistemi di programmazione e controllo nelle università: un'analisi comparata del ruolo dei fattori istituzionali e degli strumenti economico-aziendali"

MARAN, Laura
2008

Abstract

Il disegno o l’implementazione di sistemi di programmazione e controllo direzionale nelle Università sta assumendo un’attenzione sempre maggiore, sia a livello europeo che internazionale, in relazione a tre esigenze fondamentali: - modernizzare i servizi pubblici (“new managerialism”, Hood, 1991, Clarke, Newman, 1997), - razionalizzare la spesa, - rendere le istituzioni accountable rispetto alle risorse pubbliche loro trasferite (Johnes, 1996, Layzell, 1999, Alexander, 2000). Al di là di un ampio dibattito sul valore e sulla portata delle classificazioni dottrinali di azienda (Viganò, 2000), i caratteri di aziendalità delle università vanno pesati sul loro grado di influenza rispetto all’ambiente, sulle modalità di espressione dei loro soggetti istituzionali e sul valore da attribuire all’economicità. Sia nel contesto italiano (ad esempio Cinquini, Miolo Vitali, 2000) che in quello estero (Deem, 2004, Meister-Scheytt, Scheytt, 2005, Neuman, Guthrie, 2002) si è sviluppato un intenso dibattito sulla capacità dei sistemi di programmazione e controllo direzionale di introdurre criteri di razionalità economica nella determinazione e allocazione delle risorse. L’applicazione di logiche di new public management (Hood, 1991, Clarke, Newman, 1997) non sembra più essere la chiave del successo. Secondo Modell (2001 e 2003) ciò dipende dal fatto che le Università, in quanto istituzioni, non sono rette da semplici criteri di efficienza, ma da più ampi meccanismi di legittimazione ed attualmente si trovano in una fase di profondo ripensamento del loro ruolo e significato. Di fatto, i sistemi di programmazione e controllo direzionale, o meglio la loro architettura, il loro utilizzo e la loro capacità di orientamento dei comportamenti sono direttamente coinvolti in tale ricerca di significato, che potremmo dire giocarsi sull’equilibrio tra efficienza e legittimazione sociale. E sono altrettanto coinvolti come riflesso della risposta strategica ad un cambiamento istituzionale e, nello specifico: - in che modo questa risposta è espressione di efficienza? - in che modo è espressione di legittimazione sociale? In letteratura, ci sono pochi lavori inerenti all’analisi istituzionale dei sistemi di programmazione e controllo direzionale delle Università soprattutto se abbinata alle considerazioni congiunte di efficienza e legittimazione, ma ci sono anche pochi lavori sull’analisi comparativa dei loro processi di istituzionalizzazione in contesti differenti. Recentemente, il percorso evolutivo del sistema universitario ha visto nell’applicazione del modello di Bologna un’ulteriore occasione di ripensamento e innovazione istituzionale ed organizzativa. Se il modello di Bologna venisse considerato come un cambiamento istituzionale, come si potrebbe configurare la risposta strategica a lungo termine delle Università? E come si rifletterebbe sui sistemi di programmazione e controllo?
2008
università; sistemi di programmazione e controllo; efficienza; legittimazione; processo di Bologna
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/1394578
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