Un’opzione reale è la facoltà di rinviare l’assunzione di una decisione al momento in cui siano disponibili maggiori informazioni sul problema decisionale da affrontare. L’analogia tra le opzioni reali e le opzioni finanziarie ha consentito il notevole sviluppo di una letteratura radicata principalmente nella teoria economica e finanziaria – meglio si potrebbe dire nell'economia finanziaria – e interessata principalmente alla valutazione delle opzioni reali grazie all’applicazione di modelli inizialmente sviluppati per le opzioni finanziarie. L’analogia è il frutto di un approccio epistemologico univoco – quello dell’economia finanziaria – che si basa sulle seguenti premesse: individualismo metodologico; continuo riferimento al mercato dei capitali; razionalità degli operatori; inesistenza di opportunità di arbitraggio e/o esistenza forme di equilibrio grazie alla competitività dei mercati. E, infine, l’interesse esclusivo per i processi di valutazione e non anche per quelli di gestione. Quest’ultimo aspetto, in particolare, se ben si concilia con le caratteristiche delle opzioni finanziarie, generalmente definite contrattualmente, mal si presta a cogliere la problematicità delle opzioni reali, delle quali molte caratteristiche sono invece stimate dall’impresa e sono sovente frutto della qualità dei suoi processi operativi. Proprio dalle considerazioni appena espresse nasce la ragione di questo lavoro, il quale si pone nei confronti della teoria delle opzioni reali in prospettiva critica con riferimento sia alla sua coerenza interna sia al perimetro di studio che la caratterizza. Il lavoro analizza innanzitutto le ipotesi-base della teoria, evidenziandone lo scarso realismo e l’indeterminatezza che ne deriva ai processi di valutazione condotti con le metodologie che su quelle si fondino. Sostiene poi come la postulata relazione positiva tra incertezza e valore dell’opzione reale possa nei fatti verificarsi in forme differenziate a motivo sia della tipologia dell’incertezza sia degli influssi che essa esercita su altre variabili che pure contribuiscono alla determinazione del valore dell’opzione. In secondo luogo, il lavoro affronta l’estensione del perimetro di studio della teoria delle opzioni reali, rivolgendo l’attenzione ad aspetti trascurati generalmente dai lavori sul tema: la gestione delle opzioni reali e l’incertezza residua esistente al momento della decisione di esercizio dell’opzione nonché i reciproci influssi tra le opzioni reali e la strategia dell’impresa, i processi decisionali organizzativi e i sistemi di programmazione e controllo. Deriva dall’analisi svolta la stimolo allo sviluppo di metodi di ragionamento sintetici che, pur fondandosi sui concetti alla base della teoria delle opzioni reali, si propongano come modalità di analisi e gestione dei fenomeni d’impresa, lasciando però sullo sfondo il problema della valutazione e abbandonando così la complicazione dei modelli matematici di valutazione a vantaggio della capacità di cogliere la complessità che caratterizza i fenomeni aziendali.

Management, Valutazioni, Incertezza. Un'analisi critica della teoria delle opzioni reali

MARZO, Giuseppe
2005

Abstract

Un’opzione reale è la facoltà di rinviare l’assunzione di una decisione al momento in cui siano disponibili maggiori informazioni sul problema decisionale da affrontare. L’analogia tra le opzioni reali e le opzioni finanziarie ha consentito il notevole sviluppo di una letteratura radicata principalmente nella teoria economica e finanziaria – meglio si potrebbe dire nell'economia finanziaria – e interessata principalmente alla valutazione delle opzioni reali grazie all’applicazione di modelli inizialmente sviluppati per le opzioni finanziarie. L’analogia è il frutto di un approccio epistemologico univoco – quello dell’economia finanziaria – che si basa sulle seguenti premesse: individualismo metodologico; continuo riferimento al mercato dei capitali; razionalità degli operatori; inesistenza di opportunità di arbitraggio e/o esistenza forme di equilibrio grazie alla competitività dei mercati. E, infine, l’interesse esclusivo per i processi di valutazione e non anche per quelli di gestione. Quest’ultimo aspetto, in particolare, se ben si concilia con le caratteristiche delle opzioni finanziarie, generalmente definite contrattualmente, mal si presta a cogliere la problematicità delle opzioni reali, delle quali molte caratteristiche sono invece stimate dall’impresa e sono sovente frutto della qualità dei suoi processi operativi. Proprio dalle considerazioni appena espresse nasce la ragione di questo lavoro, il quale si pone nei confronti della teoria delle opzioni reali in prospettiva critica con riferimento sia alla sua coerenza interna sia al perimetro di studio che la caratterizza. Il lavoro analizza innanzitutto le ipotesi-base della teoria, evidenziandone lo scarso realismo e l’indeterminatezza che ne deriva ai processi di valutazione condotti con le metodologie che su quelle si fondino. Sostiene poi come la postulata relazione positiva tra incertezza e valore dell’opzione reale possa nei fatti verificarsi in forme differenziate a motivo sia della tipologia dell’incertezza sia degli influssi che essa esercita su altre variabili che pure contribuiscono alla determinazione del valore dell’opzione. In secondo luogo, il lavoro affronta l’estensione del perimetro di studio della teoria delle opzioni reali, rivolgendo l’attenzione ad aspetti trascurati generalmente dai lavori sul tema: la gestione delle opzioni reali e l’incertezza residua esistente al momento della decisione di esercizio dell’opzione nonché i reciproci influssi tra le opzioni reali e la strategia dell’impresa, i processi decisionali organizzativi e i sistemi di programmazione e controllo. Deriva dall’analisi svolta la stimolo allo sviluppo di metodi di ragionamento sintetici che, pur fondandosi sui concetti alla base della teoria delle opzioni reali, si propongano come modalità di analisi e gestione dei fenomeni d’impresa, lasciando però sullo sfondo il problema della valutazione e abbandonando così la complicazione dei modelli matematici di valutazione a vantaggio della capacità di cogliere la complessità che caratterizza i fenomeni aziendali.
2005
9788813264604
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