Tornare a parlare e a scrivere di “case a schiera” per quale motivo? Sono passati ormai quattro anni dal primo volume “Housing - Case a schiera”e da allora altri tre volumi hanno integrato e consolidato, con un appuntamento a cadenza annuale, il progetto didattico e di ricerca sotteso. Dopo “Housing 2 – Edifici plurifamiliari”, utilizzati anche per testare e realizzare dei “Corsi multimediali” finalizzati alla rapida comprensione ed assimilazione di criteri metodologici di base, “Housing 3” è tornato descrivere il tema dell’abitazione unifamiliare, ed oggi Housing –nuove case a schiera, completa un ambito che, con il primo volume, maggiormente indirizzato alla sperimentazione europea, era rimasto in parte scoperto. La situazione italiana, infatti, soffriva di un confronto comparativo e di qualità, questo una estrazione dal grande catalogo dell’Housing cerca di porvi rimedio. Del resto non è banale accennare al fatto che per la realizzazione dei volumi della serie Housing vengono selezionati solo i migliori lavori eseguiti all’interno della didattica istituzionale dei Corsi integrati di Rilievo e Tecnica della Rappresentazione dell’Architettura, ma che, nel data base complessivo sono ormai archiviati oltre trecento modelli 3D, definiti con la medesima metodologia. Costituiscono uno spaccato del progetto dell’abitazione (visto dalla prospettiva soprattutto del mondo occidentale) a partire dai primi anni del secolo scorso fino ad oggi. Un capitale morfologico di grande interesse che non è solo parte di un sistema di linguaggi rappresentativi ed interpretativi individuabili cronologicamente, per autore, per sito, per collocazione, per tipologia, ecc., ma è anche, un grande campionario di soluzioni architettoniche di esigenze progettuali reali: come disegnare un accesso, risolvere una soluzione d’angolo, individuare un rapporto interesterno, ecc.. Ovvero esigenze (e proposte di soluzioni) che compongono, in un condensato di modelli geometrici, la grande casistica di letture esigenziali trasversali capaci di fondere contemporaneamente ogni edificio in un unico grande edificio circolare. Un tautologico incessante apparato, in cui tutti abitano da sempre e che da sempre si trasforma, in senso del divenire che ottimamente si può identificare, per parallelo immaginativo, nel volume circolare, sferico, che “tutti gli uomini scrivono e in cui sono scritti”. Anche in questo caso, come per il precedente volume, la dimensione, vista sia nelle accezioni volumetriche quanto distributive e di impianto, dell’esempio realizzato, struttura un dato selettivo di non poca importanza, che viene inoltre esplicitato in un catalogo aggiornato di tabelle e dati tipologici comparabili utili quanto necessari per la selezione e la scelta. Bisogna ricordare che il tutto nasce e si sviluppa da un percorso didattico che deve essere compiuto all’interno di un’esperienza semestrale di corso (e l’identificazione della casa a schiera, per il controllo dimensionale, permette di contenere lo sforzo rappresentativo). Ma è opportuno anche non dimenticare che l’esperienza protratta, resa credibile anche dai volumi prodotti, ha da alcuni anni innescato un percorso, che contribuisce a supportare la professione tecnica in una sorta di incentivazione e stimolo della formazione permanente. Insomma nel campionario della “casa a schiera” non sarà sempre facile districarsi. Il tema, nella complessità del contemporaneo, rende fluttuante i confini tipologici, a volte sfuocati a volte generatore di innesti e allogenie. Il progetto dell’abitare, come già anticipato anche nei precedenti volumi, tende all’ibridazione dei modelli ed anche i quaranta progetti realizzati qui presentati ne sono una efficace testimonianza. La lettura critica del saggio introduttivo di Nicola Marzot cerca di penetrare la membrana placentale in cui sta gestando il nuovo modello, per ora, nel continuo dei decenni è comprensibile intuire un cuore d’interesse che identifica i complessi processi di metamorfismo, in cui “grande” e ”piccolo” quanto “aggregato” ed “isolato” sembrano ricercare una formula di esistenza comune, ricostruendo regole alternative all’apparenti e devastanti regole morfourbanistiche dell’efficienza immobiliare. I lettori, quindi, ci scuseranno, se nella selezione dei progetti non sempre sarà canonicamente distinguibile il tipo “casa a schiera”, quanto, invece, apparirà criticamente leggibile un carattere (distributivo, formale, ecc.) che innestato in altri ibridi, ne valorizza il risultato. L’Housing attraverso l’esperienza del ridisegno con supporti digitali 2D e 3D si identifica in una struttura di banca dati con alcune centinaia di modelli selezionati, acquisiti, criticamente ridisegnati e ripensati, rappresentati e catalogati con i medesimi criteri. Lo sforzo imposto in tutti questi anni nel dettare delle regole e di mantenere fermo tale impegno, per testare quantitativamente la metodologia, offre oggi un grande valore incrementabile anche nell’espansione e nell’aggiornamento, quanto nella trasversalità dell’utilizzo. Cercare di creare un catalogo non è semplice. Il carattere molto articolato delle operazioni di catalogazione, quando si rapportano con l’architettura e le sue eclettiche segmentazioni, impone spesso la definizione di rigidi standard di riferimento per le operazioni di acquisizione e di rielaborazione dei dati. Una corretta impostazione della metodologia di ricerca permette infatti di delineare una sintetica ma logica griglia procedurale ed applicativa delle tecniche di rilievo/ridisegno architettonico e di rappresentazione/documentazione, necessaria per comprendere la complessità di reale.

Housing: alcune centinaia di modelli consolidano una banca dati sul progetto dell’abitazione dai primi del Novecento ad oggi

BALZANI, Marcello
2007

Abstract

Tornare a parlare e a scrivere di “case a schiera” per quale motivo? Sono passati ormai quattro anni dal primo volume “Housing - Case a schiera”e da allora altri tre volumi hanno integrato e consolidato, con un appuntamento a cadenza annuale, il progetto didattico e di ricerca sotteso. Dopo “Housing 2 – Edifici plurifamiliari”, utilizzati anche per testare e realizzare dei “Corsi multimediali” finalizzati alla rapida comprensione ed assimilazione di criteri metodologici di base, “Housing 3” è tornato descrivere il tema dell’abitazione unifamiliare, ed oggi Housing –nuove case a schiera, completa un ambito che, con il primo volume, maggiormente indirizzato alla sperimentazione europea, era rimasto in parte scoperto. La situazione italiana, infatti, soffriva di un confronto comparativo e di qualità, questo una estrazione dal grande catalogo dell’Housing cerca di porvi rimedio. Del resto non è banale accennare al fatto che per la realizzazione dei volumi della serie Housing vengono selezionati solo i migliori lavori eseguiti all’interno della didattica istituzionale dei Corsi integrati di Rilievo e Tecnica della Rappresentazione dell’Architettura, ma che, nel data base complessivo sono ormai archiviati oltre trecento modelli 3D, definiti con la medesima metodologia. Costituiscono uno spaccato del progetto dell’abitazione (visto dalla prospettiva soprattutto del mondo occidentale) a partire dai primi anni del secolo scorso fino ad oggi. Un capitale morfologico di grande interesse che non è solo parte di un sistema di linguaggi rappresentativi ed interpretativi individuabili cronologicamente, per autore, per sito, per collocazione, per tipologia, ecc., ma è anche, un grande campionario di soluzioni architettoniche di esigenze progettuali reali: come disegnare un accesso, risolvere una soluzione d’angolo, individuare un rapporto interesterno, ecc.. Ovvero esigenze (e proposte di soluzioni) che compongono, in un condensato di modelli geometrici, la grande casistica di letture esigenziali trasversali capaci di fondere contemporaneamente ogni edificio in un unico grande edificio circolare. Un tautologico incessante apparato, in cui tutti abitano da sempre e che da sempre si trasforma, in senso del divenire che ottimamente si può identificare, per parallelo immaginativo, nel volume circolare, sferico, che “tutti gli uomini scrivono e in cui sono scritti”. Anche in questo caso, come per il precedente volume, la dimensione, vista sia nelle accezioni volumetriche quanto distributive e di impianto, dell’esempio realizzato, struttura un dato selettivo di non poca importanza, che viene inoltre esplicitato in un catalogo aggiornato di tabelle e dati tipologici comparabili utili quanto necessari per la selezione e la scelta. Bisogna ricordare che il tutto nasce e si sviluppa da un percorso didattico che deve essere compiuto all’interno di un’esperienza semestrale di corso (e l’identificazione della casa a schiera, per il controllo dimensionale, permette di contenere lo sforzo rappresentativo). Ma è opportuno anche non dimenticare che l’esperienza protratta, resa credibile anche dai volumi prodotti, ha da alcuni anni innescato un percorso, che contribuisce a supportare la professione tecnica in una sorta di incentivazione e stimolo della formazione permanente. Insomma nel campionario della “casa a schiera” non sarà sempre facile districarsi. Il tema, nella complessità del contemporaneo, rende fluttuante i confini tipologici, a volte sfuocati a volte generatore di innesti e allogenie. Il progetto dell’abitare, come già anticipato anche nei precedenti volumi, tende all’ibridazione dei modelli ed anche i quaranta progetti realizzati qui presentati ne sono una efficace testimonianza. La lettura critica del saggio introduttivo di Nicola Marzot cerca di penetrare la membrana placentale in cui sta gestando il nuovo modello, per ora, nel continuo dei decenni è comprensibile intuire un cuore d’interesse che identifica i complessi processi di metamorfismo, in cui “grande” e ”piccolo” quanto “aggregato” ed “isolato” sembrano ricercare una formula di esistenza comune, ricostruendo regole alternative all’apparenti e devastanti regole morfourbanistiche dell’efficienza immobiliare. I lettori, quindi, ci scuseranno, se nella selezione dei progetti non sempre sarà canonicamente distinguibile il tipo “casa a schiera”, quanto, invece, apparirà criticamente leggibile un carattere (distributivo, formale, ecc.) che innestato in altri ibridi, ne valorizza il risultato. L’Housing attraverso l’esperienza del ridisegno con supporti digitali 2D e 3D si identifica in una struttura di banca dati con alcune centinaia di modelli selezionati, acquisiti, criticamente ridisegnati e ripensati, rappresentati e catalogati con i medesimi criteri. Lo sforzo imposto in tutti questi anni nel dettare delle regole e di mantenere fermo tale impegno, per testare quantitativamente la metodologia, offre oggi un grande valore incrementabile anche nell’espansione e nell’aggiornamento, quanto nella trasversalità dell’utilizzo. Cercare di creare un catalogo non è semplice. Il carattere molto articolato delle operazioni di catalogazione, quando si rapportano con l’architettura e le sue eclettiche segmentazioni, impone spesso la definizione di rigidi standard di riferimento per le operazioni di acquisizione e di rielaborazione dei dati. Una corretta impostazione della metodologia di ricerca permette infatti di delineare una sintetica ma logica griglia procedurale ed applicativa delle tecniche di rilievo/ridisegno architettonico e di rappresentazione/documentazione, necessaria per comprendere la complessità di reale.
2007
978.88.387.3951.X
Housing; modellazione 3D; rappresentazione digitale dell'architettura
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