In continuazione degli studi di etno-farmacia, condotti da diversi anni presso il nostro gruppo di lavoro, mirati alla valorizzazione di molecole di derivazione naturale ad attività antiossidante, abbiamo rivolto la nostra attenzione alla Plantago Lanceolata. Pur essendo una pianta di antico uso, abbiamo rilevato come non sia mai stato intrapreso uno studio sistematico per la valutazione della capacità antiossidante dei suoi estratti e sulla relativa caratterizzazione degli ingredienti attivi in tal senso. Nel corso dello studio è inoltre emersa la presenza di un componente dell’estratto che da nostre pregresse evidenze è responsabile di importanti azioni anti-infiammatorie utili per applicazioni in campo erboristico e salutistico. Alla luce di queste evidenze, abbiamo voluto inoltre mettere a punto un protocollo analitico semplice ed efficace che consentisse di caratterizzare l’estratto sia per il contenuto dell’attivo a nostro parere maggiormente caratterizzante per la valenza salutistica. Lo studio qui descritto, riporta infatti per la prima volta la messa a punto di un metodo di caratterizzazione per estratti di Plantago Lanceolata ad elevata capacità antiossidante e nel contempo titolati in verbascoside mediante tecnica HPLC, introducendo così un nuovo standard atto a valutare la qualità degli estratti ottenuti da tale pianta. Al fine di caratterizzare al meglio questo tipo di prodotto ne è stato, infatti, valutato il contenuto di fenoli totali mediante il test di Folin-Ciocalteau e l’attività antiossidante con tre diverse metodiche che consentono di valutare l’attività del prodotto nei confronti di diverse specie radicaliche ed ossidanti, che sostengono i danni all’organismo con diversi meccanismi d’azione. In particolare per questo studio sono stati selezionati il test ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity), standard universalmente riconosciuto della misura della capacità antiossidante; il test del radicale DPPH (1,1-difenil-2-picril-idrazile), utile per i radicali di azoto, ed il test FRAP (Ferric Reducing Antioxidant Power) che mette in evidenza la capacità riducente dei prodotti in esame.

Ricerca, sviluppo ed attività antiossidante di estratti di Plantago lanceolata titolati in verbascoside

BUZZONI, Lisa;MOLESINI, Sonia;VERTUANI, Silvia;MANFREDINI, Stefano
2009

Abstract

In continuazione degli studi di etno-farmacia, condotti da diversi anni presso il nostro gruppo di lavoro, mirati alla valorizzazione di molecole di derivazione naturale ad attività antiossidante, abbiamo rivolto la nostra attenzione alla Plantago Lanceolata. Pur essendo una pianta di antico uso, abbiamo rilevato come non sia mai stato intrapreso uno studio sistematico per la valutazione della capacità antiossidante dei suoi estratti e sulla relativa caratterizzazione degli ingredienti attivi in tal senso. Nel corso dello studio è inoltre emersa la presenza di un componente dell’estratto che da nostre pregresse evidenze è responsabile di importanti azioni anti-infiammatorie utili per applicazioni in campo erboristico e salutistico. Alla luce di queste evidenze, abbiamo voluto inoltre mettere a punto un protocollo analitico semplice ed efficace che consentisse di caratterizzare l’estratto sia per il contenuto dell’attivo a nostro parere maggiormente caratterizzante per la valenza salutistica. Lo studio qui descritto, riporta infatti per la prima volta la messa a punto di un metodo di caratterizzazione per estratti di Plantago Lanceolata ad elevata capacità antiossidante e nel contempo titolati in verbascoside mediante tecnica HPLC, introducendo così un nuovo standard atto a valutare la qualità degli estratti ottenuti da tale pianta. Al fine di caratterizzare al meglio questo tipo di prodotto ne è stato, infatti, valutato il contenuto di fenoli totali mediante il test di Folin-Ciocalteau e l’attività antiossidante con tre diverse metodiche che consentono di valutare l’attività del prodotto nei confronti di diverse specie radicaliche ed ossidanti, che sostengono i danni all’organismo con diversi meccanismi d’azione. In particolare per questo studio sono stati selezionati il test ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity), standard universalmente riconosciuto della misura della capacità antiossidante; il test del radicale DPPH (1,1-difenil-2-picril-idrazile), utile per i radicali di azoto, ed il test FRAP (Ferric Reducing Antioxidant Power) che mette in evidenza la capacità riducente dei prodotti in esame.
2009
Buzzoni, Lisa; Molesini, Sonia; S., Vicentini; G., Nicotra; Vertuani, Silvia; Manfredini, Stefano
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