A cinque anni dalla firma del Protocollo del 23 luglio 1993, la contrattazione decentrata sulle retribuzioni si afferma nel dibattito economico come uno degli strumenti giudicati idonei per favorire la crescita della competitività delle imprese in mercati globali dei prodotti e del lavoro, per la quale risultano decisive le condizioni locali alla base dello sviluppo. La scelta può essere quella di rispondere alle politiche di social dumping con la flessibilità difensiva, attraverso la ripresa della competitività di prezzo basata esclusivamente sulla riduzione del costo del lavoro per unità di prodotto. Alternativa a tale scelta, è la ricerca della flessibilità innovativa che fa perno, in una logica di coinvolgimento e di inclusione, sulla capacità di competere su traiettorie industriali non tradizionali, sul ruolo della formazione, delle competenze e delle capacità delle risorse umane, sulla diffusione di sistemi di partecipazione e coesione sociale che favoriscono l’accrescimento culturale anche delle componenti sociali e delle aree territoriali escluse dai processi di crescita materiale e immateriale dei sistemi economici. Obiettivo di questa ricerca è quello di analizzare la contrattazione aziendale sul premio di risultato in uno specifico contesto locale, al fine di individuare l’eventuale prevalere di una flessibilità salariale tradizionale oppure di una flessibilità salariale partecipativa, di una “via bassa” o di una “via alta” alla flessibilità.

La recente contrattazione aziendale sul premio di risultato nelle imprese del territorio di Udine

PINI, Paolo
1999

Abstract

A cinque anni dalla firma del Protocollo del 23 luglio 1993, la contrattazione decentrata sulle retribuzioni si afferma nel dibattito economico come uno degli strumenti giudicati idonei per favorire la crescita della competitività delle imprese in mercati globali dei prodotti e del lavoro, per la quale risultano decisive le condizioni locali alla base dello sviluppo. La scelta può essere quella di rispondere alle politiche di social dumping con la flessibilità difensiva, attraverso la ripresa della competitività di prezzo basata esclusivamente sulla riduzione del costo del lavoro per unità di prodotto. Alternativa a tale scelta, è la ricerca della flessibilità innovativa che fa perno, in una logica di coinvolgimento e di inclusione, sulla capacità di competere su traiettorie industriali non tradizionali, sul ruolo della formazione, delle competenze e delle capacità delle risorse umane, sulla diffusione di sistemi di partecipazione e coesione sociale che favoriscono l’accrescimento culturale anche delle componenti sociali e delle aree territoriali escluse dai processi di crescita materiale e immateriale dei sistemi economici. Obiettivo di questa ricerca è quello di analizzare la contrattazione aziendale sul premio di risultato in uno specifico contesto locale, al fine di individuare l’eventuale prevalere di una flessibilità salariale tradizionale oppure di una flessibilità salariale partecipativa, di una “via bassa” o di una “via alta” alla flessibilità.
1999
Fabbri, R.; Pini, Paolo
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