Introduzione. Il superamento della tossicodipendenza tramite forme di trattamento assistito di tipo residenziale implica consistenti processi di cambiamento personale in termini di ridefi-nizione dell’immagine di sé e delle relazioni con altri significativi (Biernacki, 1986; Procha-ska and Diclemente 1986; Ravenna et al., 1997). La nostra idea è che tali processi, sinora po-co studiati in ambito psicosociale, possano essere utilmente analizzati investigando l’evoluzione degli stati emozionali (Nowlis and Nowlis, 1956) dei tossicodipendenti nel corso del trattamento in stretto rapporto con il modello di transizione sociale proposto da Ruble e Seidman (1997). Il pregio di tale approccio, che richiama in modo esplicito l’idea di spazio di vita (Lewin, 1951), sta nel fatto che consente di focalizzare l’attenzione sull’interazione, nel corso del tempo, fra le esperienze emozionali dei soggetti e le loro determinanti situazionali. Il contesto in cui è stata realizzata la ricerca è costituito da otto Comunità residenziali di pic-cole dimensioni, afferenti al circuito P.L.O.C.R.S., che prevedono un programma riabilitativo di due anni che si ispira a teorie non comportamentiste (Jones, 1968; Bettelheim 1965; Redl e Wineman, 1951). Obiettivi che queste Comunità sono di promuovere nei tossicodipendenti più elevati livelli di conoscenza di sé e di contatto con la realtà, la revisione dei rapporti con altri significativi e la ridefinizione del sistema dei valori di riferimento, ovvero di favorire processi di ristrutturazione personale (Finazzi, 1996). Scopo della ricerca è di investigare gli effetti del trattamento sugli stati emozionali di un pic-colo campione di tossicodipendenti nel corso di dodici mesi di trattamento. Più in particolare essa intende verificare come gli stati emozionali dei soggetti (Plutchik, 1980) si modificano nel corso del tempo e quale è l’impatto delle variabili situazionali (luogo in cui i soggetti si trovano, attività e interazioni in cui sono coinvolti), dell’attivazione dei bisogni (Branstatter, 1983), e delle attribuzioni sugli stati emozionali sperimentati dai soggetti nei dodici mesi con-siderati. Metodo. Gli stati emozionali di 29 tossicodipendenti (25 uomini e 4 donne) sono stati studiati tramite un diario infragiornaliero (Branstatter, 1977) che essi hanno compilato in modo ano-nimo quattro volte al giorno (in orari scelti a caso dagli autori) per quattordici giorni di segui-to nelle tre rilevazioni previste, ovvero: entro i primi 15 giorni dall’ingresso in Comunità (tempo1), dopo sei mesi (tempo2), dopo dodici mesi (tempo3). La compilazione di ogni diario richiedeva circa due minuti. Dopo aver completato l’ultimo diario del quattordicesimo giorno, ognuno compilava un breve questionario di follow-up. Risultati. I principali risultati, discussi in stretto rapporto con il concetto di spazio di vita e con quello di transizione sociale, oltre che con evidenze concernenti altri aspetti dell’esperienza di sé di questi stessi soggetti, mostrano che essi riportano nel corso del tempo emozioni più positive ed una diminuzione di quelle negative di perdita e di impotenza. Per quanto concerne gli stati d’animo si osserva un incremento dei sentimenti di forza e di libertà che non dipendono da elementi situazionali e dall’attivazione di particolari bisogni ma, alme-no in parte, dipendono dalle attribuzioni che i soggetti compiono. Nel corso del tempo i sog-getti riportano con più frequenza la soddisfazione dei propri bisogni ed un incremento della soddisfazione di quelli di potere (autostima ed autonomia, considerazione sociale e capacità di influenza) e di attività. I cambiamenti osservati negli stati emozionali, che appaiono più con-sistenti nei primi sei mesi di trattamento, sono indicativi di un processo di transizione riuscito e costituiscono la conferma di un avvenuto ampliamento (Ravenna et al., 2001) ed articola-zione dello spazio di vita dei soggetti.

Evoluzione del Sé nel corso di una transizione sociale critica

RAVENNA, Marcella;
2001

Abstract

Introduzione. Il superamento della tossicodipendenza tramite forme di trattamento assistito di tipo residenziale implica consistenti processi di cambiamento personale in termini di ridefi-nizione dell’immagine di sé e delle relazioni con altri significativi (Biernacki, 1986; Procha-ska and Diclemente 1986; Ravenna et al., 1997). La nostra idea è che tali processi, sinora po-co studiati in ambito psicosociale, possano essere utilmente analizzati investigando l’evoluzione degli stati emozionali (Nowlis and Nowlis, 1956) dei tossicodipendenti nel corso del trattamento in stretto rapporto con il modello di transizione sociale proposto da Ruble e Seidman (1997). Il pregio di tale approccio, che richiama in modo esplicito l’idea di spazio di vita (Lewin, 1951), sta nel fatto che consente di focalizzare l’attenzione sull’interazione, nel corso del tempo, fra le esperienze emozionali dei soggetti e le loro determinanti situazionali. Il contesto in cui è stata realizzata la ricerca è costituito da otto Comunità residenziali di pic-cole dimensioni, afferenti al circuito P.L.O.C.R.S., che prevedono un programma riabilitativo di due anni che si ispira a teorie non comportamentiste (Jones, 1968; Bettelheim 1965; Redl e Wineman, 1951). Obiettivi che queste Comunità sono di promuovere nei tossicodipendenti più elevati livelli di conoscenza di sé e di contatto con la realtà, la revisione dei rapporti con altri significativi e la ridefinizione del sistema dei valori di riferimento, ovvero di favorire processi di ristrutturazione personale (Finazzi, 1996). Scopo della ricerca è di investigare gli effetti del trattamento sugli stati emozionali di un pic-colo campione di tossicodipendenti nel corso di dodici mesi di trattamento. Più in particolare essa intende verificare come gli stati emozionali dei soggetti (Plutchik, 1980) si modificano nel corso del tempo e quale è l’impatto delle variabili situazionali (luogo in cui i soggetti si trovano, attività e interazioni in cui sono coinvolti), dell’attivazione dei bisogni (Branstatter, 1983), e delle attribuzioni sugli stati emozionali sperimentati dai soggetti nei dodici mesi con-siderati. Metodo. Gli stati emozionali di 29 tossicodipendenti (25 uomini e 4 donne) sono stati studiati tramite un diario infragiornaliero (Branstatter, 1977) che essi hanno compilato in modo ano-nimo quattro volte al giorno (in orari scelti a caso dagli autori) per quattordici giorni di segui-to nelle tre rilevazioni previste, ovvero: entro i primi 15 giorni dall’ingresso in Comunità (tempo1), dopo sei mesi (tempo2), dopo dodici mesi (tempo3). La compilazione di ogni diario richiedeva circa due minuti. Dopo aver completato l’ultimo diario del quattordicesimo giorno, ognuno compilava un breve questionario di follow-up. Risultati. I principali risultati, discussi in stretto rapporto con il concetto di spazio di vita e con quello di transizione sociale, oltre che con evidenze concernenti altri aspetti dell’esperienza di sé di questi stessi soggetti, mostrano che essi riportano nel corso del tempo emozioni più positive ed una diminuzione di quelle negative di perdita e di impotenza. Per quanto concerne gli stati d’animo si osserva un incremento dei sentimenti di forza e di libertà che non dipendono da elementi situazionali e dall’attivazione di particolari bisogni ma, alme-no in parte, dipendono dalle attribuzioni che i soggetti compiono. Nel corso del tempo i sog-getti riportano con più frequenza la soddisfazione dei propri bisogni ed un incremento della soddisfazione di quelli di potere (autostima ed autonomia, considerazione sociale e capacità di influenza) e di attività. I cambiamenti osservati negli stati emozionali, che appaiono più con-sistenti nei primi sei mesi di trattamento, sono indicativi di un processo di transizione riuscito e costituiscono la conferma di un avvenuto ampliamento (Ravenna et al., 2001) ed articola-zione dello spazio di vita dei soggetti.
2001
Esperienza di sè; tossicodipendenti; comunità residenziali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/1195448
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