Il saggio apre il libro Il filo di Arianna – Idee su Ferrara, edito nel 2002 da Alinea, di cui M. T. è curatrice. Nel testo si affronta il tema dell'intervento architettonico nella città storica. Si spiega per quale motivo, per trattare aspetti connessi con il recupero di edifici dismessi e l'assunzione di nuove funzioni, sia scelta proprio Ferrara. A prima vista, infatti, può apparire paradossale che la città estense possa risultare adatta allo sviluppo di una ricerca progettuale sul rapporto tra antico e contemporaneo, perché è una città rimasta come ferma nel tempo con la sua bellezza apparentemente intoccabile. Ferrara, però, ha una straordinaria disponibilità di grandi volumi abbandonati da recuperare sui quali occorre interrogarsi; e ripensare a nuove funzioni in una struttura urbana tra le più singolari nel mondo costringe a ricercare un senso per restaurare e/o costruire sviluppando un rapporto creativo con l'esistente. Nel saggio si parte dal mitico labirinto, metafora degli intricati grovigli della storia, per trattare di forme di conservazione attiva che la bella città può aiutare a sperimentare per trovare nuovi significati e relazioni per la società di oggi. Il tema del progetto contemporaneo nella città storica è sviluppato nella seconda parte del libro, che il presente saggio introduce, dove sono presentate ipotesi progettuali su complessi edilizi e su spazi all'aperto di Ferrara, emerse nell'ambito di tesi di laurea che M. T. ha seguito come relatrice.

Il filo di Arianna

TONI, Michela Maria
2002

Abstract

Il saggio apre il libro Il filo di Arianna – Idee su Ferrara, edito nel 2002 da Alinea, di cui M. T. è curatrice. Nel testo si affronta il tema dell'intervento architettonico nella città storica. Si spiega per quale motivo, per trattare aspetti connessi con il recupero di edifici dismessi e l'assunzione di nuove funzioni, sia scelta proprio Ferrara. A prima vista, infatti, può apparire paradossale che la città estense possa risultare adatta allo sviluppo di una ricerca progettuale sul rapporto tra antico e contemporaneo, perché è una città rimasta come ferma nel tempo con la sua bellezza apparentemente intoccabile. Ferrara, però, ha una straordinaria disponibilità di grandi volumi abbandonati da recuperare sui quali occorre interrogarsi; e ripensare a nuove funzioni in una struttura urbana tra le più singolari nel mondo costringe a ricercare un senso per restaurare e/o costruire sviluppando un rapporto creativo con l'esistente. Nel saggio si parte dal mitico labirinto, metafora degli intricati grovigli della storia, per trattare di forme di conservazione attiva che la bella città può aiutare a sperimentare per trovare nuovi significati e relazioni per la società di oggi. Il tema del progetto contemporaneo nella città storica è sviluppato nella seconda parte del libro, che il presente saggio introduce, dove sono presentate ipotesi progettuali su complessi edilizi e su spazi all'aperto di Ferrara, emerse nell'ambito di tesi di laurea che M. T. ha seguito come relatrice.
2002
88-8125-596-0
innovazione tecnologica, qualità urbana, materiali compositi
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
MToni_Il filo d'Arianna.pdf

solo gestori archivio

Descrizione: versione editoriale
Tipologia: Full text (versione editoriale)
Licenza: NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione 2.68 MB
Formato Adobe PDF
2.68 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/1192122
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact