Grandi capitali come Atene, Berlino, Londra, Parigi, ma anche città come ad esempio Barcellona, Lione, Lille e Bilbao, propongono, tramite progetti di rinnovamento urbano, diverse ipotesi di organizzazione di parti consistenti della città e nel contempo un nuovo uso di luoghi e di edifici che nel passato hanno avuto un diverso significato. In questo quadro generale la realtà italiana sembra differenziarsi da quella europea. Qui il peso della storia è tanto maggiore da condizionare, anche fisicamente, gli interventi soprattutto nelle parti centrali di molte città. Ciò fa sì che queste seguano, rispetto a quelle del resto dell'Europa e del mondo, dinamiche di trasformazione più lente, per il maggior peso che le preesistenze esercitano, ma anche per un atteggiamento più incline alla conservazione e più diffidente verso la trasformazione. "L’antico e il nuovo" esamina alcuni rilevanti problemi di metodo nella trasformazione dell'antico attraverso un illuminante confronto tra città italiane ed europee svolto da studiosi e docenti di progettazione architettonica, urbanistica e storia della città. L’analisi di specifici casi di recupero e valorizzazione di complessi architettonici nelle aree centrali di città e di aree archeologiche urbane, come la zona della Porta Palatina a Torino, proposti da esponenti di primo piano della cultura architettonica italiana ed europea, mette in luce il valore di attualità del rapporto tra forme e modi d'uso in architettura all’interno dei processi di riqualificazione della città. L’inadeguatezza del vocabolario e degli strumenti utilizzati dalla cultura architettonica contemporanea quando affronta il problema della riqualificazione degli edifici antichi, anche alla luce delle significative modifiche introdotte all’interno del quadro legislativo nazionale per i beni culturali, impone una riflessione che sappia andare oltre i particolarismi disciplinari, in cui il progetto di architettura torni a essere il luogo di un confronto che permetta di articolare i diversi saperi.
La valorizzazione dell'antico e il progetto d'uso. Metodi e strumenti di lettura e trasformazione della città
MASSARENTE, Alessandro
2002
Abstract
Grandi capitali come Atene, Berlino, Londra, Parigi, ma anche città come ad esempio Barcellona, Lione, Lille e Bilbao, propongono, tramite progetti di rinnovamento urbano, diverse ipotesi di organizzazione di parti consistenti della città e nel contempo un nuovo uso di luoghi e di edifici che nel passato hanno avuto un diverso significato. In questo quadro generale la realtà italiana sembra differenziarsi da quella europea. Qui il peso della storia è tanto maggiore da condizionare, anche fisicamente, gli interventi soprattutto nelle parti centrali di molte città. Ciò fa sì che queste seguano, rispetto a quelle del resto dell'Europa e del mondo, dinamiche di trasformazione più lente, per il maggior peso che le preesistenze esercitano, ma anche per un atteggiamento più incline alla conservazione e più diffidente verso la trasformazione. "L’antico e il nuovo" esamina alcuni rilevanti problemi di metodo nella trasformazione dell'antico attraverso un illuminante confronto tra città italiane ed europee svolto da studiosi e docenti di progettazione architettonica, urbanistica e storia della città. L’analisi di specifici casi di recupero e valorizzazione di complessi architettonici nelle aree centrali di città e di aree archeologiche urbane, come la zona della Porta Palatina a Torino, proposti da esponenti di primo piano della cultura architettonica italiana ed europea, mette in luce il valore di attualità del rapporto tra forme e modi d'uso in architettura all’interno dei processi di riqualificazione della città. L’inadeguatezza del vocabolario e degli strumenti utilizzati dalla cultura architettonica contemporanea quando affronta il problema della riqualificazione degli edifici antichi, anche alla luce delle significative modifiche introdotte all’interno del quadro legislativo nazionale per i beni culturali, impone una riflessione che sappia andare oltre i particolarismi disciplinari, in cui il progetto di architettura torni a essere il luogo di un confronto che permetta di articolare i diversi saperi.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.