Si intende discutere della variazione a) nella comparazione tra lingue (limitatamente limitandoci agli indicatori di forza che sono segnalati dal modo del verbo in alcune lingue del gruppo indoeuropeo, romanzo e slavo in particolare. b) all'interno di una sola lingua (l'italiano), in cui il numero e la importanza di femomeni di variazione sembrano tali da richiedere una spiegazione unificata del loro carattere e della loro organizzazione. In ambedue i casi il partire dalla funzione consente di unificare descrizioni grammaticali spesso frammentarie, toccando alcuni aspetti del dibattito contemporaneo sulla teoria della grammatica, e su alcune proposte generative in particolare, e su quali siano gli aspetti significativi per una tipologia degli atti linguistici descrittivamente adeguata. Si rivela necessario proporre un modello che renda conto di fenomeni di variazione non soltanto su un piano interlinguistico, ma anche all'interno di una stessa lingua: se ne ha un esempio analizzando le relazioni tra domande e domande retoriche, interrogative e interrogative retoriche, domnde e domande eco. Riprendendo una distinzione proposta altrove tra tratti e tipi, (Fava 1985 e 1987), si sviluppano una serie di distinzioni di forma e funzione nella caratterizzazione del tipo sintattico in forme canoniche e non canoniche, che consente di rendere conto di una serie di fenomeni di variazione.

Il problema della variazione grammaticale negli atti linguistici: qualche considerazione a partire dai modi

FAVA, Elisabetta
1997

Abstract

Si intende discutere della variazione a) nella comparazione tra lingue (limitatamente limitandoci agli indicatori di forza che sono segnalati dal modo del verbo in alcune lingue del gruppo indoeuropeo, romanzo e slavo in particolare. b) all'interno di una sola lingua (l'italiano), in cui il numero e la importanza di femomeni di variazione sembrano tali da richiedere una spiegazione unificata del loro carattere e della loro organizzazione. In ambedue i casi il partire dalla funzione consente di unificare descrizioni grammaticali spesso frammentarie, toccando alcuni aspetti del dibattito contemporaneo sulla teoria della grammatica, e su alcune proposte generative in particolare, e su quali siano gli aspetti significativi per una tipologia degli atti linguistici descrittivamente adeguata. Si rivela necessario proporre un modello che renda conto di fenomeni di variazione non soltanto su un piano interlinguistico, ma anche all'interno di una stessa lingua: se ne ha un esempio analizzando le relazioni tra domande e domande retoriche, interrogative e interrogative retoriche, domnde e domande eco. Riprendendo una distinzione proposta altrove tra tratti e tipi, (Fava 1985 e 1987), si sviluppano una serie di distinzioni di forma e funzione nella caratterizzazione del tipo sintattico in forme canoniche e non canoniche, che consente di rendere conto di una serie di fenomeni di variazione.
1997
9788883191381
cognizione; atti linguistici; variazione linguistica
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