Il riconoscimento dell’autonomia alle istituzioni scolastiche, a seguito dell’attuazione della l. 15 marzo 1997, n. 59, ha rappresentato una svolta epocale per la storia del sistema scolastico dalla Riforma Gentile ad oggi. Da un punto di vista economico-aziendale, la riforma ha significato l’attribuzione di un livello di aziendalità alle istituzioni scolastiche. Il principio di autonomia, di fatti, rappresenta un elemento essenziale nell’individuazione stessa dell’azienda. L’autonomia è stata intesa dalla riforma in senso ampio, riconoscendo alle singole scuole livelli discrezionali circa l’organizzazione scolastica, la didattica, la gestione dei servizi scolastici, il reperimento e la gestione delle risorse finanziarie e l’attività di ricerca. Le istituzioni scolastiche sono, inoltre, gestite da un dirigente scolastico, al quale è attribuita, tra le altre cose, la responsabilità dei risultati conseguiti. La riconosciuta autonomia implica, più che in passato, una delega di funzioni ed una responsabilizzazione di tutto il sistema aziendale per il perseguimento delle proprie finalità. In termini economico-aziendali tutto l’impianto della riforma è volto ad introdurre un ordine di aziendalità alle istituzioni scolastiche, richiamando i principi di efficienza, efficacia, quindi, di economicità. In tale contesto, la pianificazione, la programmazione ed il controllo rappresentano dei principi, dei valori, dei sistemi e degli strumenti necessari al fine di condurre la gestione verso il perseguimento delle finalità istituzionali nei limiti delle risorse (scarse) a disposizione. Il presente contributo intende affrontare le tematiche sopra introdotte. L’obiettivo che ci si propone è quello di evidenziare come l’autonomia implichi il richiamo al principio e «valore» della programmazione, e del correlato controllo, sì da consentire sia un cambiamento culturale che il perseguimento delle finalità istituzionali. A tal fine, dopo una breve introduzione, si affronterà il concetto di autonomia, sia in termini generali che economico-aziendali. Successivamente, il «valore» della programmazione sarà introdotto e calato nella realtà delle istituzioni scolastiche. Infine, sarà analizzato, da un punto di vista economico-aziendale, uno degli strumenti di programmazione introdotti dalla riforma: il Piano dell’Offerta Formativa

Un'analisi economico-aziendale del valore della programmazione nelle istituzioni scolastiche

BRACCI, Enrico
2004

Abstract

Il riconoscimento dell’autonomia alle istituzioni scolastiche, a seguito dell’attuazione della l. 15 marzo 1997, n. 59, ha rappresentato una svolta epocale per la storia del sistema scolastico dalla Riforma Gentile ad oggi. Da un punto di vista economico-aziendale, la riforma ha significato l’attribuzione di un livello di aziendalità alle istituzioni scolastiche. Il principio di autonomia, di fatti, rappresenta un elemento essenziale nell’individuazione stessa dell’azienda. L’autonomia è stata intesa dalla riforma in senso ampio, riconoscendo alle singole scuole livelli discrezionali circa l’organizzazione scolastica, la didattica, la gestione dei servizi scolastici, il reperimento e la gestione delle risorse finanziarie e l’attività di ricerca. Le istituzioni scolastiche sono, inoltre, gestite da un dirigente scolastico, al quale è attribuita, tra le altre cose, la responsabilità dei risultati conseguiti. La riconosciuta autonomia implica, più che in passato, una delega di funzioni ed una responsabilizzazione di tutto il sistema aziendale per il perseguimento delle proprie finalità. In termini economico-aziendali tutto l’impianto della riforma è volto ad introdurre un ordine di aziendalità alle istituzioni scolastiche, richiamando i principi di efficienza, efficacia, quindi, di economicità. In tale contesto, la pianificazione, la programmazione ed il controllo rappresentano dei principi, dei valori, dei sistemi e degli strumenti necessari al fine di condurre la gestione verso il perseguimento delle finalità istituzionali nei limiti delle risorse (scarse) a disposizione. Il presente contributo intende affrontare le tematiche sopra introdotte. L’obiettivo che ci si propone è quello di evidenziare come l’autonomia implichi il richiamo al principio e «valore» della programmazione, e del correlato controllo, sì da consentire sia un cambiamento culturale che il perseguimento delle finalità istituzionali. A tal fine, dopo una breve introduzione, si affronterà il concetto di autonomia, sia in termini generali che economico-aziendali. Successivamente, il «valore» della programmazione sarà introdotto e calato nella realtà delle istituzioni scolastiche. Infine, sarà analizzato, da un punto di vista economico-aziendale, uno degli strumenti di programmazione introdotti dalla riforma: il Piano dell’Offerta Formativa
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