Sopra il reale. Osmosi interartistiche nel Preraffaellitismo e nel Simbolismo inglese esplora con una metodologia d’indagine interdisciplinare uno specifico corpus preraffaellita e simbolista, caratterizzato da forme multiple di creatività. Attraverso l’analisi dei molteplici contributi raccolti in The Germ (1850), delle conferenze (1877-1890) sul libro ideale tenute da William Morris e di The Decorative Illustrations of the Book Old and New (1896) di Walter Crane, l’autrice traccia l’evoluzione dell’estetica preraffaellita. Se fra gli anni Cinquanta e Settanta dell’Ottocento il progetto della Pre-Raphaelite Brotherhood era di sviluppare modalità espressive fedeli ai canoni del realismo, negli ultimi decenni del secolo i poeti e i pittori preraffaelliti si allontanano da una concezione spazio-temporale realistica per proiettarsi ‘sopra il reale’ e approdare a una dimensione ultrareale e simbolica dove esprimere le proprie potenzialità mitopoietiche. L’ipotesi di lavoro mira a dimostrare come i quesiti sui paradigmi della percezione e sui modi di rappresentazione, dibattuti dai Vittoriani, sollecitino nei Preraffaelliti riflessioni che li collocano in un punto di passaggio fondamentale per la nascita del Modernismo. La loro estetica della scrittura figurata riveste un ruolo primario nella genesi di forme d’arte che, fra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, esplorano la diversità dei piani della percezione, sensibile e ultrasensibile, e la molteplicità dei soggetti della visione. Le teorie della reciproca illuminazione delle arti, dell’autonomia e dell’interdipendenza di ogni arte, formulate a partire dai primi decenni del Novecento, discutono interrogativi interartistici e meta-artistici talora abbozzati, talora ampiamente articolati dalle poetiche preraffaellite e simboliste. I Preraffaelliti e i Simbolisti – soprattutto i pittori – sono ora entrati nel grande circuito della fruizione. Indagando un corpus poco esplorato dalla critica, l’autrice mette in luce come le loro creazioni verbo-visive siano segnate da complesse stratificazioni concettuali. Le illustrazioni di Rossetti, Millais, Hunt e Burne-Jones, le poesie ecfrastiche e la scrittura pittorialista di Rossetti e Morris, la calligrafia di Morris e il picture poem di Crane sono opere d’arte polisemiche che proiettano un dubbio sul rassicurante modello di una unità organica della cultura e al contempo esaltano il potere germinativo dell’interazione fra codici espressivi diversi, producendo arte che si nutre di altre arti e interroga l’arte.

Sopra il reale. Osmosi interartistiche nel Preraffaellitismo e nel Simbolismo inglese.

SPINOZZI, Paola
2005

Abstract

Sopra il reale. Osmosi interartistiche nel Preraffaellitismo e nel Simbolismo inglese esplora con una metodologia d’indagine interdisciplinare uno specifico corpus preraffaellita e simbolista, caratterizzato da forme multiple di creatività. Attraverso l’analisi dei molteplici contributi raccolti in The Germ (1850), delle conferenze (1877-1890) sul libro ideale tenute da William Morris e di The Decorative Illustrations of the Book Old and New (1896) di Walter Crane, l’autrice traccia l’evoluzione dell’estetica preraffaellita. Se fra gli anni Cinquanta e Settanta dell’Ottocento il progetto della Pre-Raphaelite Brotherhood era di sviluppare modalità espressive fedeli ai canoni del realismo, negli ultimi decenni del secolo i poeti e i pittori preraffaelliti si allontanano da una concezione spazio-temporale realistica per proiettarsi ‘sopra il reale’ e approdare a una dimensione ultrareale e simbolica dove esprimere le proprie potenzialità mitopoietiche. L’ipotesi di lavoro mira a dimostrare come i quesiti sui paradigmi della percezione e sui modi di rappresentazione, dibattuti dai Vittoriani, sollecitino nei Preraffaelliti riflessioni che li collocano in un punto di passaggio fondamentale per la nascita del Modernismo. La loro estetica della scrittura figurata riveste un ruolo primario nella genesi di forme d’arte che, fra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, esplorano la diversità dei piani della percezione, sensibile e ultrasensibile, e la molteplicità dei soggetti della visione. Le teorie della reciproca illuminazione delle arti, dell’autonomia e dell’interdipendenza di ogni arte, formulate a partire dai primi decenni del Novecento, discutono interrogativi interartistici e meta-artistici talora abbozzati, talora ampiamente articolati dalle poetiche preraffaellite e simboliste. I Preraffaelliti e i Simbolisti – soprattutto i pittori – sono ora entrati nel grande circuito della fruizione. Indagando un corpus poco esplorato dalla critica, l’autrice mette in luce come le loro creazioni verbo-visive siano segnate da complesse stratificazioni concettuali. Le illustrazioni di Rossetti, Millais, Hunt e Burne-Jones, le poesie ecfrastiche e la scrittura pittorialista di Rossetti e Morris, la calligrafia di Morris e il picture poem di Crane sono opere d’arte polisemiche che proiettano un dubbio sul rassicurante modello di una unità organica della cultura e al contempo esaltano il potere germinativo dell’interazione fra codici espressivi diversi, producendo arte che si nutre di altre arti e interroga l’arte.
2005
9788881258963
Preraffaellitismo; Simbolismo; letteratura e pittura inglese; rappresentazione verbale e visiva; estetica; Ottocento; Gran Bretagna
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